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Rixi tenta di sciogliere il nodo dei taxisti

La sua legge del 2019 potrebbe salvare l'autunno caldo di abusivi e Uber

La bagarre sul nodo taxi e taxisti ha un protagonista d'eccezione. È Edoardo Rixi, deputato della Lega ed ex viceministro dei Trasporti, il quale spiega a Il Tempo che una soluzione alla bagarre in corso sul nodo taxi in parte già c'è ed è opera sua. "La legge 12 del 2019 l'ho scritta io quando ero viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti -dice Rixi-. La feci arrivare d'urgenza in un consiglio dei ministri per superare l'anarchia che c'era prima".

"Avevamo anche l'ok della Commissione europea, ed eravamo quindi in linea con le indicazioni -aggiunge Rixi-. Più volte, infatti, Bruxelles si è espresse a favore della legge: non c'è stata quindi alcuna necessità di ulteriori modifiche. II tema che si è lasciato aperto è quello dei tre decreti attuativi che non sono mai stati applicati e che avrebbero risolto la questione". 

Ora l'argomento torna sul tavolo, visto che l'unico compromesso che i sindacati dei tassisti sembrano accettare è proprio quello dell'approvazione dei decreti attuativi del 2019. "Per me sarebbe la cosa più semplice -dice il senatore leghista -sottolinea Rixi-. Bisogna distinguere in questo settore chi lavora pagando le tasse rispettando le regole e chi no. Non possiamo permetterci di avere anarchia, che in genere serve ad aiutare solo i furbi. In ogni caso avremo giornate dure e difficili". 

Ecco, i tre decreti. II primo era stato scritto per normare le app come Uber, il secondo per l'introduzione del foglio elettronico per gli Ncc, i noleggi con conducente, in modo da non farli rientrare in rimessa a ogni fine corsa. Il terzo decreto riguardava il registro delle imprese digitali per verificare gli eventuali abusi.

"Io ritengo -prosegue il deputato leghista, responsabile nazionale Trasporti e Infrastrutture della Lega- che in questo momento non ci sia una necessità legislativa dal punto di vista europeo. Stiamo andando incontro a un autunno caldo con l'aumento del prezzo dei carburanti, l'aumento dell'inflazione e grossi problemi macroeconomici. La preoccupazione dei tassisti e anche degli Ncc è che con l'ingresso di Uber e di altre multinazionali si vada verso una estrema liberalizzazione che azzererà tutto". 

I tassisti, dal canto loro, non intendono fermarsi: hanno dichiarato più volte che senza lo stralcio totale dell'articolo 10 del ddl Concorrenza, che prevede la piena liberalizzazione del settore, sarà guerra. "Anche se i tassisti sono stati ricevuti dal viceministro Teresa Bellanova io mi auguro incontreranno anche il Governo -aggiunge Rixi-. Ciò che mi sorprende dell'articolo 10 è che ancora non ho capito chiedendo a tutti, compreso a Palazzo Chigi, chi lo abbia inserito nel ddl Concorrenza". 

"Il tema è molto semplice -ribadisce il parlamentare-. Quello che deve rimanere è la base della legge 12 del 2019, che è stata la prima legge ad aver trovato un equilibrio funzionale tra taxi e Ncc. Azzerare questa norma secondo me sarebbe un grave errore, anche perché significherebbe poi lasciar lavorare gli abusivi per ancora molto tempo nell'attesa di una nuova legge delega". 

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