Tre minuti, il tempo che anni fa occorreva per ascoltare un disco 45 giri. Oggi, invece, è il tempo che occorre per una ricarica per percorrere fino a 1.000 chilometri con un'auto elettrica. È questo il risultato garantito da una nuova tecnologia sviluppata da Arco Fc, ossia Arco Fuel Cells, azienda di Bologna, anzi di Medicina (BO) specializzata nella produzione di fuel cell, le celle a idrogeno, e di batterie al litio.
L'azienda bolognese, dopo un'esperienza ventennale nel settore, ha brevettato il sistema Direct link che, unendo i due tipi di batterie, conferisce ai veicoli elettrici un'autonomia di funzionamento di circa cinque volte superiore a quelle in dotazione. Con questo brevetto, Arco Fc ha avviato un rapporto commerciale con il gruppo inglese Bright Star Energy e, tramite il partner americano Stor-En, punta a fare ingresso anche nel mercato israeliano.
Il primo marchio a credere nell'azienda bolognese è stata Toyota material handling manufacturing, costola del colosso automobilistico asiatico e considerata la più grande azienda al mondo nella movimentazione merci: già nel 2009 Toyota ha chiesto agli ingegneri bolognesi di sviluppare un sistema capace di rendere maggiormente efficienti le batterie dei suoi carrelli elevatori.
Detto fatto. Da quel momento ha avuto inizio una collaborazione che ha spinto l'azienda giapponese a sostenere l'espansione di Arco Fc: oggi la ex startup annovera tra i suoi clienti il cantiere navale Baglietto per cui, attraverso una partnership a livello internazionale, ha sviluppato un progetto apposito. Si chiama B Raised To Zero e ha come obiettivo quello di aumentare l'autonomia elettrica di crociera delle imbarcazioni in modalità zero emissioni, prevedendo l'integrazione a bordo della tecnologia fuel cell a idrogeno su piattaforma ibrida o diesel-electric.
Arco sta perseguendo lo stesso scopo con un altro progetto con cui punta a creare un sistema di propulsione ibrido per gli aerei dell'azienda campana Novotech.
La società oggi collabora con il dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell'Università di Modena e Reggio Emilia e con l'Enea: fa parte, inoltre, dell'associazione H2IT, l'Associazione italiana idrogeno e del Cluster greentech dell'Emilia-Romagna.
La società bolognese, inoltre, ha recentemente fatto ingresso nel mercato americano aprendo una sua filiale Arco Technologies, con sede operativa a Boston nel Massachusetts, all'interno del prestigioso Greentown Labs di Somerville dove sono già presenti gruppi del calibro di Enel e InnoEnergy.