Il Museo Nicolis di Verona sulla griglia di partenza del Gran Premio d'Italia per festeggiare il centenario dell’autodromo nazionale di Monza, inaugurato nel 1922 è il quarto permanente più antico al mondo. 

Due sono state le vetture della collezione veronese che hanno sfilato con a bordo i piloti F1 per la “Drivers’ Parade” di ieri domenica 11 settembre. 

In questa ricorrenza non poteva mancare la Diatto "tipo 20 A" del 1924, rarissimo marchio che proprio nell’autunno del ‘22 fu in pole position al primo Gran Premio d’Italia disputato sull’autodromo di Monza. 

Si tratta di una vettura inconsueta, oggi al mondo se ne contano solo pochi esemplari. Fondata a Torino nel 1905, Diatto vanta un palmares di oltre 300 successi conseguiti nei più importanti rally e circuiti, conquistando e mantenendo per oltre 20 anni, dal 1906 al 1930, posizioni da primato con i piloti più grandi del periodo Alfieri ed Ernesto Maserati, Tazio Nuvolari. 

Quella del museo è una torpedo, i cui freni sono situati solo sulle ruote posteriori: caratteristica tipica dell’epoca, destinata a scomparire verso la fine degli anni ’20.

A farle compagnia per quest’occasione, la Ansaldo "4/CS" del 1924: la versione che contribuì in modo determinante a costruire la fama sportiva del brand. 

L’esemplare custodito al Museo è testimone di una storia ricca di successi. Era appartenuto ad Ettore Mayr, rappresentante trentino del marchio, che fece modificare la testata per dare qualche cavallo in più alla sua CS. Questa variazione, unita al cambio ravvicinato a sole tre marce, gli permise di percorrere il chilometro lanciato su una base misurata dall’AC di Trento a 119 km/h contro i 110 km/h promessi dalla casa. Ottenne così diversi successi in gara, tra i quali la vittoria alla corsa in salita “Trento-Bondone” del 1925.

Non poteva esservi modo migliore per festeggiare i 22 anni del Museo inaugurato il 9 settembre 2000.