Le forze militari russe si preparano alla battaglia decisiva per il controllo della città di Kherson, un centro urbano tra i più cari al Cremlino fra quelli annessi con il recente referendum. Circa 50.000 civili saranno evacuati "il più velocemente possibile" nelle prossime ore e trasportati in Russia, spiegano dall'amministrazione municipale filorussa, perché "la battaglia per la città sta per cominciare". 

Intanto, secondo l'Institute for the Study of War (Isw) statunitense le forze russe stanno creando le condizioni per realizzare un attacco "False Flag", ossia sotto la bandiera di un altro, contro la centrale idroelettrica di Kakhovka, vicino a Kherson: colpire l'impianto per poi danneggiare la diga per rappresaglia, incolpando Kiev. L'obiettivo è quello di giustificare o nascondere la loro ritirata nella regione. Una mossa russa mediatica per mitigare le conseguenze dell'offensiva ucraina, dopo i fallimenti di Mosca a Kharkiv. 

Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la legge marziale nelle regioni occupate, per facilitare la lotta contro i gruppi partigiani. Ma su Kherson le autorità russe stanno probabilmente creando le condizioni per giustificare la ritirata e le significative perdite territoriali in tutta l'omonima regione.