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Emergenza taxi: Roma sotto scacco

Mezzi pubblici insufficienti e malfunzionanti, mobilità al collasso. Poco può la Sharing mobility

La cronaca di questo periodo ci dice che fiumi di turisti si stanno riversando sulla capitale d'Italia per una vacanza all'insegna del cibo e dell'arte. I dati parlano chiaro: tra marzo ed aprile di quest'anno hanno pernottato a Roma più di due milioni di persone, circa il doppio rispetto all'anno precedente, e ciò se da un lato è un'ottima notizia, dall'altro è indubbio che provochi delle ripercussioni evidenti sulla mobilità cittadina già di per sé in crisi...

I taxi infatti, si sa, non passano... 

Una proposta risolutiva, intavolata ormai da diversi anni ed avallata dal versante liberale della politica, consiste nell'aumento delle licenze, così da poter avere più tassisti attivi sul territorio, progetto che non è stato più attuato dal momento che i tassisti già presenti si sono mostrati contrari per paura di una maggiore concorrenza e di una svalutazione della licenza, il cui costo oggi si aggira intorno ai 130 mila Euro. Tra le azioni politiche più concrete del passato vi è stato l'aumento del numero delle licenze nel 2006 dall'allora sindaco di Roma Walter Veltroni, in applicazione del decreto Bersani-Visco che tendeva ad una maggiore liberalizzazione del settore. La notizia non fu accolta di buon grado dai tassisti, che risposero a suon di scioperi e manifestazioni.

D'altro canto numerosi sono stati gli esponenti della politica che si mostrarono contrari alla liberalizzazione del sistema taxi: in primis l'ex-sindaco Gianni Alemanno, a seguire l'ex-collega Virginia Raggi per arrivare ai giorni nostri, almeno così pare, con il premier Giorgia Meloni.

La principale soluzione al problema sarebbe dunque intensificare la capillarità e l'efficienza dei mezzi pubblici, che tra l'altro contribuirebbe pure drasticamente alla diminuzione dell'emissione di CO2 del traffico e degli ingorghi delle auto. Ma la realtà attuale è che questi sono numericamente insufficienti, e troppo spesso malfunzionanti. Un esempio alternativo ed al passo con i tempi, se seguito, arriva dal capoluogo toscano: Dario Nardella, sindaco di Firenze, attraverso i propri canali social nei giorni scorsi ha annunciato: "Da settembre una vera rivoluzione del trasporto pubblico. Un'iniziativa senza precedenti: abbonamento gratuito per incentivare l'uso del bus, della tramvia e del treno urbano". L'iniziativa è stata promossa per i residenti fiorentini con quota d'iscrizione, con particolare attenzione alla Generazione X ed ai nuovi abbonati. Per i viaggiatori più affezionati vi sarà invece un prezzo agevolato, "per una Firenze più vivibile, più moderna, più attenta all'ambiente". 

Un esempio dal quale partire, certo. Sempre che i mezzi del trasporto pubblico siano sufficienti, e tecnicamente in grado di rispondere alla domanda di cittadini prima, e dei turisti poi...

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