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Direttiva rider (2). Pellecchia (Fit-Cisl): "Svolta che aspettavamo"

"Italia recepisca in tempi brevi nuova norma Ue"

“Dopo un percorso iniziato circa tre anni fa, il Consiglio Ue ha adottato la direttiva che regola il settore dei rider, confermando l’accordo raggiunto con gli Stati membri del marzo 2024 sulle nuove norme che migliorano le condizioni occupazionali dei lavoratori delle piattaforme digitali. Una decisione che accogliamo e valutiamo positivamente, auspicata dai sindacati, ed un cambio di passo necessario ed atteso nel riconoscimento di questa categoria in qualità di lavoratori subordinati”: è quanto dichiara in una nota il segretario generale Fit-Cisl Salvatore Pellecchia.

“Le nuove norme garantiscono un meccanismo più trasparente nella gestione delle risorse umane tramite algoritmi, riconoscendo che una persona che esegue un lavoro su piattaforma non possa essere allontanata o licenziata sulla base di una decisione automatizzata. Punto centrale –sottolinea– è l’introduzione di una ‘Presunzione semplice' di subordinazione che prevede, nei casi in cui vi siano elementi che dimostrano controllo e direzione da parte della piattaforma, che il lavoratore sarà considerato dipendente, con il conseguente diritto a ferie, malattia e tutele contrattuali”.

“Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, confidiamo che l’Italia recepisca la direttiva in tempi brevi, ed in anticipo rispetto ai due anni previsti, adeguando la propria normativa interna alle nuove regole comunitarie” afferma ancora il segretario generale Fit-Cisl.

“Preso atto della legge europea, sollecitiamo, ancora una volta, una assunzione di responsabilità da parte delle aziende che operano nel settore e che ancora non applicano il Contratto di riferimento, il Ccnl Logistica, Trasporto merci e Spedizione, affinché convochino un tavolo di confronto con i sindacati propedeutico alla stabilizzazione di tutte le lavoratrici ed i lavoratori impegnati in attività di presa e consegna da un fornitore a un cliente. Il Contratto della Logistica, oltre a garantire per queste persone le giuste tutele e diritti legittimi, prevede tutti i presupposti per garantire, altresì, lo svolgimento delle attività nel pieno rispetto delle norme di salute e sicurezza sul lavoro" conclude Pellecchia.

Uiltemp ed Uiltrasporti esprimono grande soddisfazione per l'accordo siglato presso il ministero del Lavoro con Uber Eats Italia. 

"Un risultato che rappresenta un importante avvio nelle relazioni sindacali nel settore della gig economy. Questo accordo -proseguono le due categorie Uil- unico nel suo genere, sancisce per la prima volta il riconoscimento di diritti fondamentali, tutele e sicurezza per i rider, finora considerati lavoratori autonomi, privi delle garanzie tipiche del lavoro dipendente.

Il lungo e complesso negoziato ha portato a una serie di misure che offrono sia risarcimenti per i licenziamenti avvenuti in seguito alla cessazione delle attività di Uber Eats in Italia, sia opportunità di ricollocamento nel mercato del lavoro. Tra queste, incentivi economici fino a 11.500 Euro e programmi di formazione per supportare i rider nella transizione verso nuove prospettive occupazionali".

"Questo accordo -sottolineano Uiltemp ed Uiltrasporti- segna non solo un riconoscimento economico, ma anche un primo passo verso una maggiore sicurezza sul lavoro e una regolamentazione più rigorosa delle condizioni di impiego nel settore delle piattaforme digitali. La recente direttiva europea sui lavoratori delle piattaforme rende ancora più urgente un intervento normativo, affinché diritti e tutele non restino un’eccezione ma diventino la norma".

“È solo l'inizio -commentano i sindacati- ma questo accordo apre la strada a nuove forme di dialogo sindacale che mettono al centro la dignità e la sicurezza dei lavoratori digitali. Continueremo a batterci affinché queste conquiste si estendano a tutti i lavoratori coinvolti in forme di lavoro precario ed atipico".

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news

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