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Stellantis sotto pressione: richieste di chiarimenti da USA e Italia su investimenti e produzione

Cresce la tensione con i sindacati negli Stati Uniti

Dopo le proteste del Governo italiano sui deludenti risultati di vendita e i conseguenti fermi produttivi in diversi stabilimenti, anche la Casa Bianca ha chiesto chiarimenti al Ceo di Stellantis, Carlos Tavares. L’amministrazione Biden ha sollecitato il rispetto degli accordi stipulati nel 2023 con il sindacato americano United auto workers (Uaw), sottolineando l'importanza di riaprire e potenziare gli impianti chiusi negli ultimi anni, che hanno gravemente impattato le comunità locali.

Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, ha affermato che "Stellantis deve rispettare gli accordi con la Uaw e le comunità colpite dalle chiusure". Se l’azienda non darà segnali concreti, i sindacati statunitensi si sono detti pronti a mobilitarsi per scioperi.

Nel 2023 dopo un lungo sciopero di sei settimane Stellantis aveva concordato con la Uaw un investimento di 1,5 miliardi di dollari per riaprire lo stabilimento di Belvidere, in Illinois, entro il 2027 e avviare la produzione di nuovi modelli di pick-up di medie dimensioni. Questo intervento rientra in un piano di rilancio complessivo che prevede investimenti per 19 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Tuttavia Stellantis ha recentemente riconosciuto ritardi nel piano di investimenti, citando le difficoltà economiche globali come motivazione. Nonostante ciò il gruppo ha ribadito la propria intenzione di rispettare gli impegni presi, puntando a creare posti di lavoro e sostenere le comunità americane.

I rapporti tra Stellantis e la Uaw rimangono tesi. L'azienda ha avviato 11 azioni legali contro alcune comunità locali e contro il sindacato stesso, accusandoli di non rispettare gli accordi e di minacciare scioperi in risposta ai ritardi nei piani di investimento.

Inoltre si sono diffuse voci su un possibile trasferimento della produzione del pick-up Ram 1500 in Messico, generando ulteriori preoccupazioni per lo stabilimento di Sterling Heights, in Michigan, dove attualmente avviene l’assemblaggio dei veicoli Ram. Tuttavia Stellantis ha smentito queste indiscrezioni e ha confermato un investimento di 235 milioni di dollari nell'impianto del Michigan per garantire la continuità della produzione.

La pressione su Stellantis è alta con richieste provenienti sia dal governo italiano che dalla Casa Bianca, unite a tensioni con i sindacati americani. L’azienda è ora chiamata a fornire risposte concrete per evitare scioperi e mantenere la fiducia dei governi e dei lavoratori.

 Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news.

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