Press
Agency

Il futuro sostenibile del trasporto aereo: i carburanti Saf al centro della transizione energetica

L'Easa spinge per una maggiore diffusione dei carburanti sostenibili, mentre le politiche europee devono affrontare la sfida dei costi elevati

Il settore dell’aviazione si trova di fronte a una sfida cruciale: ridurre le proprie emissioni di CO₂ per contribuire agli obiettivi globali di decarbonizzazione. In questo contesto i carburanti sostenibili per l’aviazione (Saf) emergono come una delle soluzioni più promettenti. L'European Union Aviation Safety Agency (Easa), quale autorità di regolamentazione del settore, sta promuovendo l'adozione di quest'ultimi in quanto potrebbero ridurre fino all'80% le emissioni.

I Saf sono carburanti alternativi al cherosene tradizionale, ottenuti da materie prime non fossili come rifiuti industriali, oli vegetali e scarti alimentari, e possono essere utilizzati immediatamente sugli aeromobili esistenti, senza necessitare di modifiche ai motori. Questo li rende una soluzione praticabile nel breve e medio termine, in attesa di sviluppi tecnologici più avanzati come gli aerei elettrici o a idrogeno. A seconda della filiera di produzione, le emissioni di gas serra possono essere ridotte fino al 90% rispetto ai carburanti fossili. Tuttavia la produzione di Saf è ancora limitata e per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del settore è necessaria una rapida espansione della capacità produttiva.

L'Easa è fortemente impegnata nel garantire che l'adozione rispetti gli standard di sicurezza e le normative di aeronavigabilità. Con l'iniziativa ReFuelEU Aviation, la Commissione europea intende svolgere un ruolo centrale nel facilitare l'uso di carburanti sostenibili, stimolando sia l'offerta che la domanda. Si prevede che entro il 2030 entreranno in funzione circa 140 impianti di produzione di Saf, con una capacità annuale di 51 milioni di tonnellate. 

Tuttavia uno dei principali ostacoli all'adozione di questi carburanti è il costo elevato.Secondo il viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami, le politiche europee dovrebbero concentrarsi su incentivi piuttosto che penalizzazioni, al fine di favorire l'adozione dei Saf. L'uso di strumenti come il sistema di scambio delle quote di emissione (Ets) potrebbe non essere la soluzione ideale; sarebbe più efficace adottare misure che riducano i costi dei carburanti sostenibili, rendendoli competitivi con i combustibili tradizionali.

Nel frattempo, altri paesi come Stati Uniti e Regno Unito stanno già implementando politiche di supporto che potrebbero fungere da modello per l'Europa. Se il mercato dei carburanti alternativi dovesse crescere come previsto, le compagnie aeree potrebbero ridurre significativamente le proprie emissioni di CO₂, avvicinandosi all'obiettivo di azzerare le emissioni nette entro il 2050.

Suggerite

Camera: audizioni su decreto per integrare le rinnovabili

Associazioni di settore e tecnici valutano vincoli normativi e proposte per snellire le procedure

Questa mattina, alle 10:30, nell'Aula della Commissione Attività produttive della Camera si sono svolte audizioni nell'ambito dell'esame congiunto —con la commissione Ambiente— dello schema di decreto legi... segue

Citroën al Salone di Rho con Ami Buggy e la show car Rip Curl

Test‑drive di micro‑mobilità elettrica e concept per sport outdoor con soluzioni per il trasporto tavole

Citroën conferma la sua partecipazione all'Esposizione internazionale ciclo motociclo ed accessori, in programma a Rho Fiera dal 4 al 9 novembre, portando per la prima volta in Italia la versione più o... segue

Frenata Opec+ ed attacchi nel Mar Nero: impatto su logistica e bunker

Volatilità dell'offerta e sanzioni: conseguenze operative ed assicurative per linee e terminali

I listini petroliferi hanno registrato un calo nelle contrattazioni asiatiche dopo l'annuncio dell'Opec+ che congelerà gli aumenti di produzione per il primo trimestre del prossimo anno, dopo un incremento... segue