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Influenze politiche ed impatto dei capitali privati nel trasporto ferroviario italiano

Negli ultimi anni vi è stata una crescente ingerenza politica

Negli ultimi tempi, i problemi sistematici del settore dei trasporti pubblici italiani, in particolare nel settore ferroviario, sono stati spesso attribuiti ad una gestione influenzata politicamente. Le nomine all'interno delle Ferrovie dello Stato, infatti, riflettono talvolta logiche più di appartenenza politica che di merito professionale. Un esempio recente è quello di un individuo che, nonostante ripetute bocciature elettorali, ha ottenuto una posizione ben retribuita nel gruppo ferroviario senza una chiara trasparenza sui criteri di selezione.

Tradizionalmente, le alte cariche aziendali venivano designate con un certo equilibrio tra potere politico e decisioni aziendali interne. Tuttavia, negli ultimi anni vi è stata una crescente ingerenza politica che ha compromesso l'autonomia gestionale e la qualità delle operazioni, con ricadute negative sul servizio offerto ai passeggeri e sulle condizioni lavorative del personale. Emblematico è il caso di Alitalia, dove politiche poco ponderate hanno portato a crisi aziendali difficili da gestire.

Nel contesto più ampio, il dibattito sulla partecipazione di capitali privati nel finanziamento delle infrastrutture pubbliche è acceso. Il modello Rab, che prevede l’impiego di capitali privati remunerati a tassi significativi, è visto da alcuni come una soluzione, sebbene presenti il rischio di una progressiva privatizzazione delle infrastrutture cruciali. L’esperienza in altre parti del mondo, come in Africa con i prestiti cinesi, evidenzia come tali dinamiche possano alterare equilibri geopolitici e proprietà di risorse chiave.

In Europa, questa tendenza alla dipendenza da capitali privati potrebbe crescere, complicando ulteriormente la gestione delle infrastrutture pubbliche. Resta quindi cruciale il focus sul rafforzamento delle competenze professionali all'interno delle aziende pubbliche, evitando che le scelte politiche compromettano ulteriormente la loro efficienza operativa e strategica.

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