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Riforma portuale: Musumeci punta su digitalizzazione e rilancio del Sud

Digitalizzazione e investimenti puntano a valorizzare infrastrutture e turismo nel Mezzogiorno

Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha annunciato che entro la fine dell’anno il Governo presenterà una riforma significativa della normativa portuale, attesa da diversi decenni e necessaria per allineare il sistema alle nuove sfide del settore. Durante il suo intervento all’assemblea dell’Unione Industriali di Napoli, Musumeci ha sottolineato l’urgenza di rendere i porti italiani più competitivi attraverso una spinta decisa verso la digitalizzazione e la semplificazione burocratica. "Una nave che trascorre meno tempo in porto per le operazioni di carico e scarico contribuisce a rendere più efficiente e appetibile la struttura portuale stessa", ha spiegato il ministro, rimarcando l’ampio margine di miglioramento ancora presente. Inoltre, Musumeci ha evidenziato come il rilancio della cantieristica navale e lo sviluppo del turismo nautico rappresentino settori in crescita che meritano particolare attenzione. Tuttavia, ha messo in luce una criticità significativa nel Mezzogiorno: la carenza di circa 50.000 posti barca, un gap che limita fortemente il potenziale di crescita e investimento. La normativa vigente, secondo il ministro, risulta tuttora un ostacolo, scoraggiando gli investitori e rallentando il progresso, un problema riconducibile alla scarsa priorità assegnata al mare nelle politiche italiane del passato. In qualità di legislatore e rappresentante del Governo, Musumeci ha sottolineato la volontà di affrontare queste sfide con un approccio pragmatico e lungimirante, con l’obiettivo di trasformare il sistema portuale e marittimo nazionale in un motore reale di sviluppo economico e occupazionale.

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