Il porto di Eilat, Israele, non verrà più affidato all'attuale gestore Eilat Port Company, appartenente ai fratelli Nakash. La decisione proviene dai sospetti del governo riguardo a profitti record da parte dei proprietari e ai mancati investimenti: per questo motivo è previsto il lancio di una nuova gara d'appalto per dare la concessione ad un'altra società. Anche il sindacato dei lavoratori Histadrut è contrario alla presenza degli attuali gestori e ha denunciato il mancato rispetto di standard minimi di personale e la negligenza delle infrastrutture del porto.
Lo scalo è stato affidato ad Eilat Port Company nel 2013 per 15 anni, prevedendo un'opzione per altri 10. Il prezzo pagato dai gestori è ritenuto estremamente basso rispetto ai profitti derivanti dalle attività del porto. Secondo il piano originale -mai attuato- lo scalo avrebbe dovuto occuparsi di attività relative a container, ma si è poi concentrato sullo scarico di auto, operazione che permette di ottenere guadagni ben più elevati. Eliat infatti si trova in una posizione strategica che lo rende molto interessante dal punto di vista del settore automobilistico: fino all'inizio della guerra il 50% delle vetture destinate ad Israele veniva scaricato nella città. È inoltre il luogo attraverso cui passa un oleodotto Eapc (Eilat Ashkelon Pipeline Company) per il trasporto di petrolio greggio e per l'esportazione di fertilizzanti e minerali