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Pendolari penalizzati: la Lombardia ferroviaria in affanno

6500 corse cancellate e bus sostitutivi: intreccio di cantieri, costi e perdita di utenza

Lo denuncia Dario Balotta, portavoce di Europa Verde a Brescia: lo scorso giugno Trenord ha cancellato 6500 corse in Lombardia, molto prima dell'avvio dei cantieri estivi che hanno poi interessato numerose linee e trasformato l’estate in una stagione di forti disagi per pendolari e turisti. 

Le criticità gestionali permangono nonostante l’arrivo di oltre 200 nuovi rotabili: centinaia di sostituzioni con autobus hanno allungato i tempi di viaggio e reso i trasbordi particolarmente gravosi. I servizi su cui si sono registrati bus sostitutivi ed interscambi complessi includono le relazioni Brescia–Iseo–Edolo, Gallarate–Domodossola, Milano–Genova, il Passante di Milano, Bergamo–Lecco, Mantova–Cremona, Lecco–Tirano, Monza–Molteno ed altre tratte coinvolte negli interventi di potenziamento. Segnalata inoltre una performance insoddisfacente sulla relazione Verona–Brescia–Milano, pur non interessata da lavori. 

Balotta mette in dubbio il reale beneficio per l’utenza di questi sacrifici: serviranno a migliorare l’offerta o spingeranno definitivamente i viaggiatori verso l’auto? La Regione, con l’assessore ai Trasporti Franco Lucente, continua a promettere scenari migliori —un "favoloso mondo di Amelie" per i pendolari— mentre costi di esercizio ed investimenti sulla rete lombarda (quasi 2000 km) crescono ef il numero dei passeggeri diminuisce. 

Secondo il portavoce, dodici anni dopo la concentrazione proprietaria derivante dall’intesa FNM–FS e la nascita di Trenord, le ferrovie regionali sono ancora lontane dal rendere il servizio al livello delle loro potenzialità.

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