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Settore auto in allarme, sei associazioni chiedono misure immediate

Aci, Anfia, Aniada, Federauto, Motus‑e e Unrae inviano una lettera con proposte per salvaguardare l'industria

Sei sigle rappresentative della filiera automobilistica e della mobilità elettrica hanno rivolto un appello congiunto alle istituzioni: l’Italia non può perdere terreno nel passaggio tecnologico ed energetico in corso in Europa e nel mondo. Nella missiva le associazioni segnalano una crisi "senza precedenti" e propongono interventi urgenti per governare la trasformazione del settore e tutelare l’ecosistema produttivo e commerciale. Le priorità indicate sono sei e puntano a fornire certezze agli operatori e ai consumatori: 1) introdurre misure incentivanti strutturali, stabili e di lungo periodo per orientare investimenti e domanda; 2) adottare un piano nazionale per lo sviluppo capillare delle infrastrutture di ricarica (inclusa la potenza, l’interoperabilità e i criteri di deployment) e per soluzioni di alimentazione alternative; 3) riformare la fiscalità relativa all’auto aziendale, armonizzandola alle best practice europee per evitare distorsioni concorrenziali; 4) sostenere concretamente la filiera industriale e artigianale italiana, favorendo la riqualificazione e la riconversione produttiva; 5) garantire supporto chiaro e trasparente alla clientela nella fase di transizione, con servizi post‑vendita e informazione tecnica; 6) promuovere la valorizzazione culturale dell’automobile e del trasporto su gomma come leva di sviluppo economico e coesione sociale. Le associazioni sollecitano tempi rapidi e coordinamento tra livelli istituzionali per evitare l’erosione della capacità industriale nazionale e accompagnare la mobilità verso la decarbonizzazione in modo competitivo e sostenibile.

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