In Romania è esplosa la protesta degli autotrasportatori in reazione all’introduzione di pedaggi calcolati sulla distanza percorsa su autostrade e strade nazionali. Un articolo di "HotNews", nell’ambito del progetto internazionale Pulse, ricostruisce le novità: il Paese adotterà un sistema tariffario chilometrico per i mezzi pesanti, ma le tariffe previste restano tra le più contenute dell’Europa orientale.
Concreto impatto: un autotreno Euro 6 con massa pari o superiore a 12 t sarà assoggettato a 0,48 lei/km sulle autostrade ed a 0,24 lei/km sulle strade nazionali, equivalenti—per uniformare i calcoli—a circa 94,4 Euro ogni 1000 km.
I rappresentanti del settore contestano però la proposta: pur essendo mediamente la metà delle tariffe bulgare, avrebbero auspicato livelli tariffari quasi otto volte inferiori rispetto a quanto proposto. Il confronto internazionale mette in luce divari significativi: in Ungheria i costi per grandi camion possono arrivare fino a 570 Euro per 1000 km di autostrada; in Bulgaria si arriva a circa 220 Euro/1000 km; in Slovacchia un veicolo Euro 6 a 5 assi oltre le 12 t è tariffato tra i 300 ed i 330 Euro per 1000 km a seconda delle sottoclassi emissive. La discussione resta aperta: si confrontano esigenze di finanziamento infrastrutturale, obiettivi ambientali legati alle classi Euro e la sostenibilità economica delle imprese di trasporto.