Al Palazzo dei Congressi del’Eur in Roma, ha avuto luogo nella giornata di ieri 3 dicembre l’evento “La geometria del soccorso”, con la presentazione ufficiale del calendario istituzionale 2026 e la chiusura delle celebrazioni per i 160 anni del Corpo delle Capitanerie di porto.
Il calendario 2026 è stato realizzato in collaborazione con il fotoreporter internazionale Massimo Sestini che, attraverso dodici scatti di straordinaria potenza visiva, racconta la complessità, la professionalità e l’umanità che caratterizzano l’operato quotidiano delle donne e degli uomini della Guardia costiera: dalle attività aeronavali ai soccorsi in mare, dal lavoro dei sommozzatori agli interventi sui laghi italiani.
L’evento si è aperto con il saluto del Comandante Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Sergio Liardo.
Commentando alcune immagini, l’ammiraglio Liardo ha ricordato come ogni fotografia rappresenti un tassello essenziale della missione del Corpo. Soffermandosi sul mese di settembre –dedicato al personale di volo– ha richiamato il suo particolare legame con la componente operativa, poiché proviene proprio dal settore aeronavale, ricordando inoltre come nel mese di settembre si sia arruolato ed abbia assunto l’incarico di comandante generale.
A portare il proprio saluto sul palco è stato anche il capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, che ha voluto evidenziare la professionalità e lo spirito di sacrificio che caratterizzano l’operato giornaliero del personale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.
Il Capo Ufficio Comunicazione della Guardia Costiera, Capitano di Vascello Roberto D’Arrigo, ha quindi illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione del Calendario, sottolineando come la “chiave geometrica” scelta da Sestini restituisca forma e armonia ad un insieme articolato di attività, unendo idealmente tutte le componenti operative del Corpo, rendendo omaggio a tutto il personale del Corpo che – dalle sale operative agli uffici amministrativi – contribuisce ogni giorno, in modo spesso silenzioso ma altrettanto essenziale, al funzionamento della macchina organizzativa della Guardia Costiera.
Uno dei momenti più intensi e coinvolgenti dell’evento è stato quello dedicato alle testimonianze delle operazioni di soccorso più significative svolte dalla Guardia Costiera. Sul palco sono saliti infatti sia le persone tratte in salvo sia il personale della Guardia Costiera che ha condotto gli interventi: insieme hanno ripercorso quei momenti, restituendo al pubblico la forte carica emotiva vissuta in quei giorni. Un confronto diretto, carico di gratitudine ed umanità, che ha messo in luce non solo l’elevata professionalità, ma anche la profonda dimensione umana che caratterizza l’agire quotidiano della Guardia Costiera.
Tra le storie presentate:
* l’evacuazione via mare di 150 bagnanti in Sardegna a Villasimius minacciati da un incendio;
* il salvataggio degli 85 passeggeri di un traghetto in difficoltà nel Golfo di Trieste;
* un trasferimento sanitario urgente da Ischia, effettuato in condizioni meteomarine avverse;
* la testimonianza di Massimo Sestini, colpito da un malore durante un’immersione al lago di Lavarone e soccorso dai sommozzatori della Guardia Costiera presenti con lui.
L’evento ha previsto anche un intermezzo artistico dedicato alla “geometria della danza” e un approfondimento sulla collaborazione con Unicef Italia, con l’intervento del direttore generale Paolo Rozera, che ha ricordato il valore della partnership avviata nel 2016 e i risultati raggiunti grazie ai proventi dei calendari istituzionali.
È seguito un collegamento in diretta con le 15 Direzioni marittime collegate da tutta Italia, occasione in cui il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel salutare le donne e gli uomini della Guardia Costiera, ha espresso parole di sincero apprezzamento per l’operato quotidiano della Guardia Costiera e ha ricevuto, dalle mani dell’ammiraglio Liardo, la prima copia ufficiale del calendario 2026.