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Taranto vuole l'eolico off-shore

L'Abbate (M5S): "Concentrerei sforzi su città salentina per creare alternativa a crisi occupazionale"

Dopo la recente cancellazione dello stanziamento pari a 420 milioni di Euro dall'ultima bozza del "decreto Energia", inizialmente previsti per la creazione di due piattaforme eoliche off-shore al largo del porto di Taranto, il Movimento 5 Stelle chiede la fine dello scontro tra diverse fazioni politiche, ed avviare invece una collaborazione politica unitaria per non perdere questa occasione unica per la Puglia. 

"Sarebbe importare riuscire a candidare uno dei porti della nostra Regione ad ospitare uno dei due poli previsti. E, considerata la situazione critica dell'ex-Ilva, realizzarlo a Taranto può essere la scelta più giusta". Occorre perciò un'azione unitaria "al di là delle appartenenze partitiche" per il bene del territorio, fa sapere il deputato Patty L'Abbate (M5S), che prende di mira la rimodulazione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

"La Puglia -aggiunge- ha pagato e paga un costo enorme in termini ambientali per la presenza di una centrale a carbone, quella di Cerano, a due passi da Brindisi, e per l'inquinamento causato dall'ex-Ilva. Ecco perché giudico positivamente ogni alternativa industriale più sostenibile. I porti di Brindisi e di Taranto hanno tutte le carte in regola. Ma in questo momento, di fronte all'atteggiamento di Arcelor Mittal ed all'ex-Ilva che rischia la chiusura, concentrerei gli sforzi su Taranto, per creare un'alternativa alla grave crisi occupazionale che si sta profilando". 

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