La Guardia di Finanza di Bologna ha portato alla luce un quadro di irregolarità fiscali legate ai voli on‑demand nello scalo "Guglielmo Marconi": tra il 2021 e il 2024 circa 200 operatori aerei privati esteri non avrebbero versato imposte per oltre 2 milioni di Euro. L’attività investigativa ha ricostruito oltre 2600 movimenti di aerotaxi e il trasporto di più di 12.700 passeggeri, evidenziando il mancato adempimento del tributo previsto per gli aeromobili di lusso impiegati nei servizi charter. Si tratta di un tributo introdotto nel 2011, inquadrato tra le imposte a valenza ambientale: il suo scopo è modulare economicamente servizi che possono avere ripercussioni sull’ecosistema, destinando le entrate a misure di tutela ambientale.
Secondo gli accertamenti finanziari, le società estere non avrebbero applicato né versato l’imposta dovuta per ciascun passeggero trasportato. A garanzia del credito erariale, è stata avanzata all’Agenzia delle entrate la richiesta di sequestro di un velivolo immatricolato a Malta. L’operazione sottolinea la crescente attenzione delle autorità a monitorare il segmento dell’aviazione business e charter, dove complessità normative ed operatività transfrontaliera richiedono controlli mirati per contrastare l’evasione e tutelare sia il gettito pubblico sia l’ambiente.