Sopra le campagne francesi, nelle ore più buie, droni dotati di telecamere termiche sorvolano i binari per individuare chi recide ed asporta i cavi di rame —il cosiddetto “oro rosso” che oggi sfiora i 10.000 €/t sul mercato illecito. La minaccia di reti criminali che spolpano chilometri di linee costa milioni e genera ritardi operativi rilevanti; per contenerla, l’operatore nazionale Sncf ha integrato l’impiego di piattaforme aeree senza pilota, tecnologicamente affini a quelle impiegate in teatri bellici. La flotta, fornita dalla start‑up Delair (fornitore anche per le forze ucraine), è gestita da Altametris, controllata di Sncf: circa 200 droni impiegati nel monitoraggio, con il gruppo che effettua quasi 2000 voli annui, di cui 200 dedicati esclusivamente alla sicurezza. Le missioni notturne garantiscono raccolta continua di dati 24/7 e sorveglianza termica dell’infrastruttura, permettendo un pattugliamento preventivo e l’intervento rapido delle pattuglie ferroviarie.
Secondo i responsabili — Alexis Meneses (Altametris), Olivier Bancel (Sncf Réseau) e Christophe Bouteille (sicurezza Sncf)— l’obiettivo primario è la deterrenza: da settembre si segnalano smantellamenti di bande ed almeno un arresto in flagranza. Quindici anni fa i furti avevano picchiato a 3350 episodi con una perdita stimata di 30 milioni di Euro ed oltre 5800 ore di ritardi; oggi i numeri sono scesi, pur restando significativi. Lo Stato e l’operatore investono pesantemente: la Sncf dichiara circa 100 milioni €/anno per il monitoraggio della rete (28.000 km), di cui 20 milioni destinati alla sicurezza. Il ministero dell’Interno registra inoltre circa 2100 furti di rame nel 2024 fuori dai grandi centri ed oltre 200 arresti tra gennaio 2023 ed ottobre 2024. L’approccio combina tecnologia, intelligence ed intervento sul territorio per proteggere asset critici della mobilità.