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Cass Freight Index, segnali di stabilizzazione e divergenze

Ripresa modesta dei carichi completi, pressione sui volumi Ltl e rischi legati ai dazi

Il Cass Freight Index di settembre, diffuso da Cass Information Systems, mostra segnali di stabilizzazione dopo il calo di agosto. L’indice delle spedizioni si è attestato a 1,042 punti, in diminuzione del 5,4% su base annua — un risultato meno negativo rispetto al -9,3% registrato ad agosto— ma in crescita rispetto al mese precedente: +2,5% mese su mese e +1,5% su base destagionalizzata. La variazione cumulata su due anni è migliorata lievemente, portandosi a -10,4% rispetto al -11,0% del rilevamento precedente. 

Nel commento tecnico Tim Denoyer, vicepresidente ed analista senior di ACT Research ed autore del report, evidenzia un comportamento divergente tra segmenti: i volumi full truckload (Ftl) hanno segnato un modesto recupero per il secondo mese consecutivo, mentre il segmento less-than-truckload (Ltl) ha continuato a contrarsi. Questo pattern riflette l’abbondanza di capacità TL e tariffe contenute che spingono molti spedizionieri a consolidare carichi LTL in carichi completi, oltre alla crescente pratica di insourcing con flotte private. 

Denoyer avverte che il miglioramento nel LTL potrebbe essere temporaneo: le misure pre-tariffarie e le successive politiche sui dazi possono alterare rapidamente il profilo della domanda. L’aspettativa degli analisti è che i rincari tariffari si traducano in una riduzione dei volumi trasportati ed in una maggiore debolezza del mercato, poiché prezzi più alti erodono l’accessibilità economica delle spedizioni e comprimono la spesa delle supply chain. Per gli operatori logistici la lettura suggerisce attenzione alla gestione della capacità e al pricing dinamico, oltre a valutare l’impatto delle politiche commerciali sulle decisioni di sourcing e sul mix Ftl/Ltl.

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