Ieri una quarantina di sindaci dall'Umbria, dalla Toscana e dal Lazio ha raggiunto Roma in treno e ha manifestato davanti alla sede di Ferrovie dello Stato: un modo per porre l'attenzione sui collegamenti per i pendolari, costretti obbligatoriamente ad utilizzare la linea lenta per raggiungere la Capitale dalle tre regioni.
A Roma una delegazione di quattro sindaci ha incontrato i vertici di Rfi (Rete ferroviaria italiana), a cui sono state sottoposte due principali richieste: la deroga alla delibera dell'Autorità di regolazione dei trasporti che da gennaio 2026 consente l'uso della linea direttissima per Roma solo ai treni che possono superare i 200 km/h; il pressing sulle regioni per portare a compimento gli investimenti sui treni veloci e l'utilizzo dei convogli su cui si è investito per realizzare i collegamenti con la Capitale e permettere ai pendolari di viaggiare oltre i 200 km/h. Questo eviterebbe il dirottamento sulla linea lenta e quindi l'allungamento dei tempi di percorrenza, ora particolarmente dilatati anche a causa dei lavori in corso. Il sindaco di Orvieto Roberta Tardani ha sottolineato inoltre la necessità di un tavolo tra regioni e direzione di Rfi ed Intercity, già sollecitato in precedenza.