Secondo l’ultimo censimento della popolazione e delle abitazioni, in Italia oltre la metà dei residenti — approssimativamente 33 milioni di persone— compie quotidianamente spostamenti per studio o lavoro. Di questi spostamenti, il 72% è dovuto a motivi lavorativi mentre il 28% è legato alla formazione: circa 11 milioni di persone, di cui 9 milioni frequentano scuole primarie e secondarie e 2 milioni l’università. Gran parte di questi flussi presenta criticità sotto il profilo della sostenibilità: impatti ambientali (emissioni e congestione), oneri economici per famiglie e sistema e problemi sociali legati a sicurezza ed accessibilità. Se la mobilità universitaria mostra una forte propensione al trasporto collettivo —circa il 60% degli studenti universitari si sposta con mezzi pubblici— nelle aree interne e marginali si registra ancora una quota significativa di spostamenti su veicolo privato, superiore al 30%.
Particolarmente preoccupante è la mobilità delle fasce più giovani: soltanto il 30% degli alunni delle scuole primarie e delle secondarie di primo grado si reca a scuola in autonomia, e la capacità attrattiva dei servizi dedicati come il bus scolastico resta molto limitata, intorno al 4% in media. I dati sono stati raccolti dall’Osservatorio Mobisco e presentati a Roma durante la seconda giornata di Most 2025.