È uno dei settori italiani che sono rimasti bloccati da anni. Parliamo della produzione energetica italiana da idrocarburo che, giusto ieri, è tornata in mente all'Esecutivo che avrebbe deciso di rivedere subito il Piano energetico nazionale. Anche per questo FederPetroli, in una nota, plaude alle dichiarazioni del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, al question time al Senato, ha evidenziato la possibilità di rivedere il Pitesai, il Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee, in modo da incrementare la produzione. "Ovviamente -sottolinea il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia- pieno appoggio alle parole del ministro, più volte manifestato. Che la revisione del Piano energetico italiano arrivi subito e che non si aspettino anni. Oggi la grave situazione internazionale che stiamo vivendo e la velocità dei mercati non permettono di perdere altro tempo". 

"Ormai tutti hanno capito la grande difficoltà in cui l'Italia è finita a causa di decisioni prese anni fa con poca competenza in materia da parte di alcuni -spiega il presidente di FederPetroli-. L'energia italiana è bloccata da anni: non bisogna soffermarsi su gas e petrolio, ma bisogna rendersi conto che anche tanti cantieri di energia rinnovabile sono ancora sulla carta". 

"Il Piano per lo sviluppo energetico per olio e gas in Italia è insignificante e privo di fondamento industriale -prosegue Marsiglia-. Il Pitesai è stato un danno per diverse aziende che anni fa hanno investito milioni nel nostro Paese e poi si sono visti bloccati i progetti perché inseriti in aree non idonee. Questo è il Pitesai".