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Genova, salpata ieri la Global Sumud Flotilla

Circa 25 navi sono partite dal porto ligure per portare aiuti umanitari a Gaza

Sono salpate ieri dal porto di Genova 25 delle barche a vela appartenenti alla flotta Global Sumud Flotilla diretta a Gaza per portare aiuti umanitari e cibo. Altre imbarcazioni si aggiungeranno poi alla missione, costituendo un'insieme di circa 40-50 imbarcazioni provenienti da 44 Paesi. 

Al porto di Genova, dove negli ultimi giorni sono state raccolte circa 300 tonnellate di beni destinati ai civili palestinesi, si è imbarcato l'equipaggio; quando la nave raggiungerà Catania saliranno a bordo anche attivisti, politici e giornalisti che raggiungeranno Gaza e tenteranno di romperne l'assedio da parte di Israele. Ieri è partita anche una flotta da Barcellona, che però oggi ha dovuto fare ritorno al porto a causa delle condizioni metereologiche avverse. 

Ieri da Genova sono partite principalmente barche a vela di medie o piccole dimensioni, circa 12-16 metri di lunghezza, che possono portare tra le 6 e le 10 persone. Quelle spagnole invece sono più grandi e possono contenere anche 25 persone. Le imbarcazioni italiane sono state acquistate tutte sul mercato dell'usato, da siti specializzati, e sono state pagate circa 30-50 mila Euro ciascuna, grazie a una grande quantità di donazioni. Come riportato dagli organizzatori, alcuni venditori nel momento in cui hanno conosciuto lo scopo umanitario della spedizione hanno scelto di ridurre il prezzo. Il Gruppo Spinelli in particolare ha messo a disposizione due container che sono stati caricati a titolo gratuito su una nave Grimaldi diretta a Catania, dove il cibo contenuto verrà trasferito sulle altre barche italiane. Tutte le imbarcazioni sono state equipaggiate in poco tempo grazie alla mobilitazione spontanea di attivisti e diverse figure professionali che le hanno dotate di videocamere e le hanno attrezzate con la connessione alla rete di telecomunicazione satellitare di SpaceX, Starlink. 

Fin da subito però il governo israeliano, tramite il ministro Ben Gvir, ha minacciato i partecipanti: "Saranno arrestati come terroristi, detenuti nelle carceri di massima sicurezza Ketziot e Damon e le imbarcazioni confiscate e messe a disposizione della marina israeliana". L'intimidazione è arrivata dopo che altre operazioni umanitarie sono state ostacolate da Israele, come nel caso della nave Handala che a luglio aveva tentato di sbarcare a Gaza per portare aiuti umanitari, ma era stata intercettata dalle forze armate israeliane che avevano proceduto con l'arresto degli attivisti. 

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