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Milano: oltre 5000 veicoli diesel Euro 4 e 5 aderiscono a Move-In

Dal 1° ottobre potranno continuare a circolare in Area B

Anche altre regioni interessate alla "scatola nera" made in Lombardy per ottenere una deroga alle limitazioni alla circolazione imposte ai veicoli più inquinanti

Sono già oltre 5.000 le nuove adesioni a Move-in, la scatola nera ideata dalla Regione Lombardia per ottenere una deroga alle limitazioni alla circolazione imposte ai veicoli più inquinanti. Sono invece 15.000 i sistemi già attivi in Lombardia che riguardano i veicoli fino a Euro 3 Diesel già oggetto di limitazione.

L’installazione dell'apparato consentirà ai veicoli Euro 4 e 5 diesel e Euro 2 benzina di accedere all’Area B nel Comune di Milano. Senza la "scatola nera" infatti, queste auto non potranno più circolare nella Low emission zone del capoluogo lombardo. Anche i veicoli Euro 4 diesel che sempre dal 1° ottobre 2022 saranno oggetto di limitazioni a livello regionale – già annunciate da tempo, ma sospese negli ultimi due anni a causa della pandemia –, potranno circolare entro una certa soglia chilometrica previa installazione di Move-In.

Al momento le adesioni maggiori (3.445) riguardano i veicoli Euro 5 diesel e i veicoli Euro 4 diesel con Fap (932), entrambi oggetto di limitazioni alla circolazione solo nel comune di Milano.

Move-In (monitoraggio dei veicoli inquinanti) è il sistema di monitoraggio che consente ai cittadini che fanno un uso limitato dei veicoli più inquinanti e che non possono permettersi di sostituire l’auto, di ottenere una differente limitazione alla circolazione basata sul reale utilizzo del veicolo.

Per quanto riguarda l’ingresso in area B, le soglie chilometriche annuali sono pari a 2.000 km all’interno dell’area per i veicoli Euro 5 diesel, 1.800 km per i veicoli Euro 4 diesel (sono una parte della soglia chilometrica totale regionale) e 600 km per i veicoli Euro 2 benzina.

“Abbiamo riscontrato interesse – afferma Matteo Lazzarini, dirigente della struttura Aria di Regione Lombardia –, anche da parte di altre regioni del bacino padano. Soggetti con cui lavoriamo per cercare di definire condizioni di limitazione che siano uniformi sul territorio vasto. Abbiamo già sottoscritto accordi con la Regione Piemonte che ha il sistema operativo da più di un anno. Con la Regione Emilia Romagna, con cui abbiamo sottoscritto un accordo, stiamo lavorando per renderlo operativo anche sul loro territorio. Abbiamo aperto un canale anche con la Regione Veneto per arrivare alla sottoscrizione di un accordo anche con loro. In ultima analisi abbiamo avuto un confronto anche con una società spagnola che vuole conoscere questo sistema”.

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