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Incontro Cgil e Mit: "delusione e mancanza di risposte conclusive"

Gesmundo: disagio inevitabile per cittadini causa mancato rinnovo contratti

Pino Gesmundo, segretario confederale Cgil, non ha nascosto la sua delusione dopo l'incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. L'approccio del ministro di deviare la conversazione sui presunti scioperi dei trasporti non ha prodotto il risultato sperato. Il segretario insiste che questo non fosse il luogo appropriato né che la discussione dovrebbero essere portata avanti con loro.

In merito agli scioperi pianificati nel settore dei trasporti ferroviari e dell'handling aeroportuale, la posizione del leader sindacale è chiara: il ministro sembrava intenzionato a scaricare sul sindacato la responsabilità del disagio inevitabile per i cittadini. Gesmundo afferma con fermezza che tali questioni dovrebbero essere discusse non con il sindacato, ma con le aziende che non rinnovano i contratti nazionali, costringendo di fatto i lavoratori a operare in condizioni precarie.

Riguardo ai punti salienti della discussione, sui quali Cgil aveva avanzato domande specifiche e richieste di dettagli, il segretario confederale lamenta la mancanza di risposte concrete. Secondo quanto riportato dal segretario, l'incontro si è concluso con ambigue rassicurazioni verbali, priva di risposte dettagliate. Non si è risolto nulla sulla pianificazione degli investimenti del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) e sulla gestione delle tematiche relative alle condizionalità previste nel piano stesso - che includono la riduzione delle disparità territoriali, di genere e generazionali.

Il segretario aggiunge che il ministero non è stato in grado di fornire alcuna risposta definitiva in merito ad un possibile coordinamento tra il Pnrr e altri fondi, incluse le sovvenzioni di coesione. Allo stesso modo, non si sono ottenuti chiarimenti su questioni cruciali come le politiche abitative, la sicurezza del lavoro, la legalità negli appalti e i problemi legati all'implementazione del nuovo codice degli appalti, su cui la Cgil nutre serie riserve. 

Nel suo bilancio dell'incontro, il segretario confederale della Cgil sostiene che l'industria delle infrastrutture rappresenta un asset fondamentale per lo sviluppo economico nazionale ed una potenziale fonte di crescita occupazionale. In questa prospettiva, il settore necessita di una gestione attentamente programmata e di decisioni condivise. Per conseguire questo obiettivo, il coinvolgimento delle parti sociali nel processo di pianificazione e decisionale è cruciale. Gesmundo conclude affermando l'importanza di stabilire un reale spazio di dialogo.

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