La manifestazione di domani a Trieste contro la delocalizzazione della produzione di motori navali annunciata da Wärtsilä e contro i 461 licenziamenti annunciati, sta assumendo una valenza importante sia a livello territoriale, che nazionale. Non solo è prevista un’importante e sentita partecipazione di molte altre realtà lavorative e sindacali del territorio e della regione, ma anche da tutti gli altri poli industriali della navalmeccanica italiana.
“Quella di domani è una vera e propria manifestazione nazionale ed è il primo segnale che il sindacato dei metalmeccanici mette in campo per difendere tutta l’industria nazionale –dichiara Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl– La vertenza Wärtsilä sta suscitando tanta solidarietà ed attenzione perché è l’emblema di quello che non vogliamo capiti a tutto il Paese, ovvero la fine dell’industria e la scomparsa di buoni posti di lavoro.
È per noi inaccettabile che due mesi dopo l’annuncio a freddo della multinazionale finlandese di voler attuare una delocalizzazione senza responsabilità sociale, nulla si sia ancora mosso. Domani siamo in piazza per dare una svolta positiva a questa vertenza che non deve finire verso un 'binario morto'.
Nel prossimo incontro fissato per il 7 settembre al Mise (Sviluppo economico) vogliamo che la multinazionale blocchi le scelte unilaterali e si apra al confronto per negoziare continuità industriale e soluzioni occupazionali. Non accettiamo di veder morire una realtà industriale sana e competitiva. Le delocalizzazioni produttive vanno governate o generano deserto industriale e disoccupazione.
Chiediamo che non solo i vertici aziendali, ma il Governo ed i ministri, ascoltino domani la forza e la convinzione di un’intera Regione e del territorio che non vuole essere impoverito. Chiediamo al Governo di sostenere soluzioni e bisogni industriali che facciano rivedere le scelte assunte dalla multinazionale finlandese a tradimento.
Chiediamo che tutte le forze politiche non si limitino a solidarizzare con i lavoratori ma siano parte attiva per imprimere una svolta decisiva alla vertenza.
La manifestazione di domani è per noi nazionale, in quanto vediamo di fronte una stagione difficile e pericolosa per tutta l’industria metalmeccanica, schiacciata sempre più dai costi energetici e dai rischi di razionamento. Abbiamo davanti settimane dure nelle quali bisogna dare certezze a chi produce e non bruciare posti di lavoro. Per questo a maggior ragione ribadiamo come sindacato dei metalmeccanici che il Paese non può perdere capacità industriale, è la prima forma di sovranità e di benessere da preservare per il bene di tutti".
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