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Pioggia di investimenti per le ferrovie Appulo-Lucane

Oltre 3,8 miliardi di Euro annunciati in parlamento dal ministro Giovannini

È stato lo stesso ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini a illustrare al parlamento a quanto ammonta il fabbisogno ulteriore per le strade ferrate Appulo-Lucane. La "lista della spesa" è, infatti, contenuta nell'allegato Infrastrutture, mobilità e logistica al Def, il Documento di economia e finanza: parliamo di oltre 3,8 miliardi di Euro per la linea ferroviaria Adriatica, 35 milioni di Euro per l'elettrificazione della Barletta-Canosa e 12 milioni per l'ammodernamento della Potenza-Foggia.

La parte del leone la fa la direttrice Adriatico-Jonica con il suo adeguamento con caratteristiche alta velocità-alta capacità: l'intervento, già finanziato con 5 miliardi di Euro dalla legge di bilancio 2022 n.234/21, raggiungerebbe con le ulteriori provvidenze il costo complessivo di 9,365 miliardi di Euro. Altri 133 milioni sono necessari per "l'upgrading infrastrutturale e tecnologico", e così si arriverebbe a un costo di 759 milioni di Euro, più altri 5 milioni che servono per la prima fase del "raddoppio Termoli-Lesina, del raddoppio Pescara-Bari, cifra che va sommata a 1,014 miliardo già stanziato. 

Tutte queste cifre, secondo un comunicato ufficiale, sono state al centro dell'incontro avuto dal coordinatore della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Giuseppe Catalano, e una delegazione della Fondazione "L'Isola che non c'è", composta dal presidente delle Ferrovie Appulo Lucane, Rosario Almiento, dal presidente Confimi Logistica Puglia, Vito Totorizzo, dal presidente onorario Franco Giuliano e dal presidente dell'Autorità di Sistema del Mare Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi.

Sempre secondo il comunicato ufficiale, Catalano avrebbe sottolineato come "la linea ferroviaria Adriatica non serve solo al trasporto passeggeri, ma è un asse importante per la logistica integrata delle merci e di collegamento tra le infrastrutture dei territori interessati". I lavori, ha aggiunto l'esperto, partiranno non appena saranno definiti con le regioni gli interventi, a valle delle loro proposte. 

La Regione Puglia -spiega il comunicato- ha proposto importanti interventi sulla linea ferroviaria Brindisi-Taranto: interventi che sono solo apparentemente non direttamente funzionali alla sviluppo della linea. In realtà questi lavori consentirebbero di collegare quella dorsale con i due porti di Brindisi e Taranto e i due aeroporti (Brindisi e Grottaglie). 

Secondo Catalano sono già previsti, per esempio, 700 milioni di Euro per la ristrutturazione delle stazioni ferroviarie al sud: in Abruzzo, quelle di Vasto-San Salvo, Giulianova, Chieti, Pescara, Teramo; in Puglia le stazioni di Barletta, Giovinazzo, Polignano a Mare, San Severo, Brindisi, Foggia, Gioia del Colle, Trinitapoli, Monopoli, Bari, Lecce, Taranto e Acquaviva delle Fonti; in Molise, quelle di Termoli, Isernia e Campobasso.

Sempre secondo il comunicato che riporta le parole di Catalano, un finanziamento da 121 milioni di Euro sarebbe destinato al porto di Manfredonia; 300 milioni (già finanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) andranno a realizzare una strada a scorrimento veloce dal Gargano da Vico a Vieste (delibera n. 1/22). Ci sono poi due bandi nel settore idrico, uno dei quali ha visto assegnati 100 milioni di Euro all'autorità idrica pugliese per la riduzione delle perdite. 

"Gli interventi previsti avranno una ricaduta anche sul trasporto cosiddetto dell'ultimo miglio -sottolinea il presidente delle Ferrovie Appulo Lucane, Almiento- creando occasioni di sviluppo per passeggeri e merci". Gli fa eco il presidente di Confimi, Totorizzo, secondo cui le informazioni offerte nel corso dell'incontro fanno immaginare la realizzazione di una piattaforma logistica al servizio delle merci nell'area del Mediterraneo, attesa da decenni. 

Secondo Totorizzo, con lo sviluppo della linea Adriatica e l'interconnessione con l'Alta capacità Bari-Napoli (che, spiega Catalano, "sarà conclusa nel 2026") la Puglia potrebbe superare, almeno in parte, il grave gap infrastrutturale che l'affligge da lustri l'economia regionale.

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