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La secca del Po mette a rischio i traffici fluviali

I fondali sono troppo bassi: l'AiPo sconsiglia la navigazione a motore lungo il fiume

La situazione del fiume Po, attanagliato dalla grande siccità che sta colpendo l'Italia, diventa di giorni in giorno più preoccupante. L'ultimo allarme in ordine di tempo arriva dal bollettino diffuso da AiPo, l'Agenzia interregionale per il fiume Po, che sconsiglia la navigazione a motore lungo il grande fiume.

"La perdurante siccità che investe l'intero bacino idrografico del fiume Po sta provocando condizioni molto critiche per la navigazione fluviale -dice il bollettino-. I livelli sono così bassi da far registrare fondali minori di 50 centimetri anche in punti situati all'interno del canale navigabile, non più sufficienti a garantire i normali livelli di sicurezza per la navigazione". 

La situazione, purtroppo, non migliora in queste ore. "La navigazione sul Po pesa uno zero virgola sui traffici merci nazionali, ma è uno zero virgola che tra Cremona e Mantova ha una specificità da non sottovalutare -spiega Alessio Picarelli, direttore area Navigazione, idrovie e porti di Aipo-. Si trasportano carichi eccezionali dell'industria manifatturiera che altrimenti si riverserebbero sulle strade, e l'alternativa su acqua permette di alleggerire molto la logistica sulla rete autostradale e anche i costi di trasporto da Milano verso Venezia".

"Oggi la situazione è drammatica nel tratto mediano del Po -prosegue Picarelli-. Si salva la tratta da Mantova al mare perché l'idrovia Fissero-Tartaro-Canal Blanco, che corre parallela al fiume, grazie al sistema di cinque conche e dighe, garantisce livelli d'acqua costanti, anche in queste giornate critiche di emergenza siccità". 

"Sul Delta del Po sono le maree ad alzare i livelli d'acqua rendendolo potenzialmente navigabile -conclude l'esperto- ma non c'è troppo da rallegrarsi, perché è acqua salata, in gergo chiamato cuneo salino, arrivato a risalire lungo il corso fluviale fino a 25 chilometri dal mare, pericolosissimo per l'agricoltura".

Sui tre fiumi rettificati dell'idrovia Po di Levante riesce a sopravvivere anche un po' di traffico stagionale turistico: le crociere, per esempio, portano i cicloturisti da Mantova a Venezia. Così come c'è acqua a monte della diga di Isola Serafini, nel Piacentino, una quindicina di chilometri navigabili, utilizzati però solo a fini turistico-culturali. 

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