Un abbonamento super-scontato al trasporto pubblico locale in cambio della rottamazione della vecchia auto. È questa l'idea inserita nel nuovo Piano per la qualità dell'aria 2030 dalla Regione Emilia-Romagna. Il piano, illustrato oggi in commissione dall'assessore regionale all'Ambiente, Irene Priolo, può contare su risorse per 148,6 milioni di Euro: di questi, oltre 66 milioni sono da mettere in campo nel primo triennio, quindi fino al 2025. "La nuova misura è il cofinanziamento al 75% di un abbonamento al trasporto pubblico locale per chi rottama un veicolo", ha spiegato Priolo in commissione.
L'obiettivo del piano è far calare entro il 2030 l'ossido di azoto del 4%, pari a oltre 2,5 tonnellate, la componente organica volatile del 5% pari a 4,9 milioni di tonnellate, l'ammoniaca del 25%, le Pm 10 del 13% e le Pm 2,5 del 15%.
Per la prima volta, il piano finanzia anche il settore agricolo: 13 milioni di Euro, infatti, saranno destinati alla riduzione delle emissioni. "È una scelta politica: il bando da 10 milioni di Euro per la copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami è esaurito e ci sono state domande per 30 milioni di Euro", spiega l'assessore. Come mette in rilievo la Regione, l'agricoltura è responsabile del 33% degli inquinanti: dietro di lei ci sono il traffico (27%), il riscaldamento a legna (18%), l'industria (9%) e il traffico aereo (6%).
Altri soldi verranno destinati a incrementare le merci su ferro: nel piano, infatti, sono previsti nove milioni di Euro spalmati sul triennio. Ci sono, poi, 23 milioni di Euro per le piste ciclabili mentre altri 177.000 Euro serviranno invece per sperimentare il sistema "Move in".
Il sistema è già attivo con una app in Piemonte e Lombardia: non prevede limiti invernali per i mezzi più inquinanti, ma un tetto di chilometri, calcolati con una black box sull'auto, assegnati in base alla classe ambientale del veicolo. Dai fondi europei Por e Fesr sono previsti infine altri 230 milioni di Euro.
Soddisfatto il Pd per un piano che sembra andare incontro alle nuove esigenze della regione. "Registro un cambio di paradigma: dalla sanzione si passa a incentivi e accompagnamento -sottolinea il dem Andrea Costa-. Non si deve criminalizzare nessuno, ma definire azioni più efficaci. È anche importante il dialogo tra le Regioni del Bacino padano, che metta al riparo le economie e la qualità della vita, nella logica della cooperazione. Positivo che ci siano dei fondi già certi".
Non mancano, invece, i dubbi del Carroccio. "Sul trasporto pubblico locale -critica il leghista Emiliano Occhi- va prestata attenzione alle misure di facciata, come l'abbonamento a chi rottama l'auto, perché occorre sapere come vivono i cittadini e lo spostamento spesso per molti è una necessità". Secondo Michele Facci, invece, "il piano è squilibrato", visti i maggiori fondi destinati alle ciclabili rispetto alle merci su ferro. In virtù delle critiche, la Lega esorta la giunta Bonaccini a puntare di più su biometano e geotermia.
"Sono d'accordo sull'approfondimento di biometano e geotermia: si deve insistere sulle pompe di calore e sostituire le stufe a biomassa per ridurre subito Pm 10 ed emissioni", sottolinea il consigliere regionale di Europa Verde, Silvia Zamboni. Secondo, invece, Marco Mastacchi di Rete Civica è necessario dare più "incentivi e aiuti" al settore agricolo.