Dopo l'accordo raggiunto tra Mosca e Kiev sulle esportazioni di grano ucraino, nonostante l'attacco militare russo al porto di Odessa, Mosca promette al mondo che manterrà gli impegni presi sull'export dei cereali, a prescindere dalla revoca o meno delle restrizioni economie comminate dai Paesi occidentali a Mosca.
"Non abbiamo pregiudizi riguardo ad una ripresa di colloqui con Kiev su un ampio spettro di temi che vadano oltre il grano, dipende dagli ucraini. I popoli russo e ucraino continueranno a vivere insieme. Aiuteremo il popolo ucraino a sbarazzarsi del regime assolutamente antipopolare e antistorico", ha promesso il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. "Siamo riusciti a raggiungere un accordo a Istanbul: l'Ucraina sminerà i porti e lascerà che le navi prendano il mare, mentre Russia, Turchia e un'altra parte, che sarà determinata in seguito, scorteranno le navi verso il Bosforo", ha detto il ministro russo, spiegando che sarà una terza parte a garantire la sicurezza delle navi commerciali.
"Per quanto riguarda il cibo -ha concluso Lavrov- i nostri colleghi occidentali sono molto preoccupati per questa situazione. Devono rimuovere gli ostacoli che si sono creati da soli: sono state imposte sanzioni contro le aziende che assicurano le forniture alimentari, contro le aziende che assicurano i pagamenti per il cibo".