Il servizio pubblico di car sharing Corrente, dotato di una flotta di auto elettriche attiva in alcune città (Bologna, Ferrara, Casalecchio, Imola e Rimini) dell'Emilia Romagna, non soddisfa più i soci privati, che hanno fatto un passo indietro rispetto all'iniziale scommessa. Non convince la gestione da parte della società pubblica Trasporto passeggeri Emilia-Romagna (Tper) che opera soprattutto nelle province di Bologna e Ferrara.
"Con la pandemia abbiamo deciso di dedicarci maggiormente ai nostri associati, ancora in difficoltà. Il servizio ha preso una 'sberla' notevole con la pandemia e ha bisogno di tempo per recuperare. C'è stata una perdita rilevante e poi si è aggiunto anche il caro-carburante. Questa situazione dei carburanti ci impone di fare delle scelte, vedremo a settembre cosa succede e poi decideremo" se uscire o meno dalla società, afferma il presidente di Saca, Alessio Passini.
Gli fa eco il il presidente dell'azienda Cosepuri, Gino Onofri: "Aspettiamo di vedere come va il 2022. Se ci sarà un risultato tale da non metterci in difficoltà noi vorremmo mantenere la partecipazione".
Dall'inizio dell'anno le due aziende Saca e Cosepuri, che affiancano la società pubblica nel servizio, hanno ridotto il loro impegno mantenendo ciascuna una quota del 5% di controllo. Il car sharing, con oltre 40.000 utenti iscritti e una flotta di 385 auto, è apprezzato dai cittadini ma la pandemia ha colpito duramente il servizio di trasporto. I soci privati guardano al "rosso" nel bilancio di gestione e sono costretti a valutare l'uscita totale dal prossimo anno.