Press
Agency

Porto Livorno. Adm: fermati per fallace indicazione accessori telefonia

516 colli con 123 mila pezzi e su 98 mila di questi non apposta etichetta

I funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli (Adm) di Livorno, a seguito di un’approfondita verifica di una partita di merce di origine e provenienza cinese, costituita da 516 colli contenenti un totale di 123.000 accessori per la telefonia, hanno rilevato che su 98.000 pezzi non era stata apposta l’etichetta con la necessaria dicitura “Made in China”.

La mancanza di tale etichetta, o comunque di un riferimento alla condizione di prodotto importato, come previsto dall’accordo di Madrid, potrebbe infatti indurre il consumatore medio a ritenere che i prodotti possano essere di origine italiana. 

Al termine dell’operazione, pertanto, i funzionari Adm, ritenendo configurarsi la fattispecie della fallace indicazione di origine, hanno proceduto al fermo amministrativo dei 98.000 pezzi risultati non conformi, dandone immediata comunicazione alla locale Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, competente per l’irrogazione delle relative sanzioni che possono andare da un minimo di 10.000 ad un massimo di 250.000 Euro.

L’importatore potrà commercializzare la merce soltanto dopo l’apposizione della prescritta etichettatura su ogni singolo pezzo.

Suggerite

Presto al via il convegno "Rinnovamento all’orizzonte"

Venerdì 24 maggio 2024 al porto di Napoli si parla di trasporto marittimo

Prende il via venerdì 24 maggio 2024 il convegno "Rinnovamento all’orizzonte" dedicato al trasporto marittimo. L'evento si terrà presso il centro convegni della Stazione marittima del porto di Napoli. Un... segue

Giovanni Toti (2) affronta le accuse con fermezza

Stefano Savi difende la posizione del presidente

Il legale Stefano Savi, rappresentante di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria recentemente arrestato su accuse di corruzione, ha condiviso alcune osservazioni con i media. Secondo Savi, il... segue

Tangenti nel porto di Genova: arrestato Toti

Presidente Regione ai domiciliari con accuse di corruzione e voto di scambio

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione. È il frutto delle indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia e della Guardia di F... segue