Le spinte alla transizione verso l'elettrico arrivano ormai da tutti i fronti, ed ogni Paese è impegnato nel riconvertire l'industria delle auto a carburante e le scelte dei cittadini. Tuttavia ci sono dei fattori di non poco conto che potrebbero invertire la rotta: in primis la pandemia da Covid, cui sono seguiti a cascata i rallentamenti delle forniture di semiconduttori e la guerra in Ucraina, che oggi incide in modo severo sulla disponibilità e sui prezzi dell'energia. Le ricadute sul mercato dell'elettrico sono evidenti: già nei primi otto mesi del 2022 si è registrata in Europa una contrazione delle vendite pari al 12% rispetto al passato. Acea, l'Associazione europea di produttori di automobili, fa presente che è in primis l'offerta ad essersi ridotta, per la difficoltà di reperire materiali per l'assemblaggio. Tuttavia è opportuno considerare la forte inflazione di questi tempi, ed il suo impatto sul fronte della domanda.
"Nonostante il mercato in contrazione e la pressione dell'inflazione e dei costi energetici, l'industria automobilistica continua ad investire massicciamente in ricerca e sviluppo e nelle competenze e tecnologie che guidano la transizione verde e digitale. Una trasformazione così vasta può essere raggiunta con successo solo da un settore che rimarrà competitivo anche in futuro. Ciò dipende anche fortemente dalle giuste condizioni quadro politiche" dichiara Sigrid de Vries, direttore generale Acea.