Quali politiche possono essere adottate dalle città per procedere verso la decarbonizzazione? A questa domanda risponde il rapporto della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture (Stemi) del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), presentato ieri in occasione dell’incontro con i sindaci delle nove città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino) selezionate dalla Commissione europea tra le 100 partecipanti alla Missione di Horizon Europe “Climate-neutral and smart cities”, essendosi impegnate a raggiungere la neutralità climatica già entro il 2030.
Le città hanno un ruolo fondamentale nella sfida della decarbonizzazione. Pur coprendo nell’Unione europea soltanto il 4% del territorio, rappresentano il luogo di abitazione del 75% delle persone, consumano il 65-70% dell’energia, contribuendo in misura analoga alle emissioni climalteranti. In Italia, edifici e trasporti producono tra il 70% ed il 90% delle emissioni totali di gas serra generate nelle aree urbane che, insieme ad altri inquinanti, causano gravi danni alla salute e circa 60.000 morti premature ogni anno. Il nostro Paese è in cima alla classifica dell’Unione europea per densità di mezzi di trasporto a motore, con una media di 627 automobili e 140 motocicli ogni 1000 abitanti, ha un parco circolante con un’età media di circa 12 anni ed ancora troppo pochi mezzi a zero emissioni. Per quanto riguarda gli edifici, circa un terzo del patrimonio edilizio nazionale si colloca nella classe di prestazione energetica peggiore.
A partire da un’analisi della situazione attuale, il rapporto fornisce alle amministrazioni locali un quadro delle scelte di policy finalizzate alla decarbonizzazione, individuando i settori su cui intervenire per raggiungere gli obiettivi climatici europei di riduzione al 2030 del 55% delle emissioni e di azzeramento delle stesse nel 2050 (2030 per le nove città selezionate), rendendo al contempo le città più resilienti ai cambiamenti climatici. In particolare, il rapporto illustra le possibilità tecnologiche e le migliori pratiche internazionali per rendere sostenibili la mobilità urbana e gli edifici (inclusa la produzione di energia rinnovabile nelle città), puntando sule infrastrutture verdi e le acque urbane, dato il ruolo che rivestono per la mitigazione, l’adattamento e la prevenzione dei rischi, la salute ed il benessere dei cittadini. Inoltre, vengono valutate le strategie orientate a generare un cambiamento nelle scelte di famiglie e operatori economici, e le tecnologie digitali da mettere al servizio della decarbonizzazione e dell’adattamento al cambiamento climatico. Infine, il rapporto analizza gli strumenti finanziari per supportare gli investimenti proposti e le modalità di misurazione e monitoraggio dell’applicazione e dei risultati delle scelte politiche, in modo da garantire efficacia e trasparenza delle decisioni prese.
La versione integrale del rapporto (142 pagine) è allegata a questa Mobilita.news.