Nell’ambito dei controlli valutari effettuati sui conducenti e passeggeri di veicoli ed autoarticolati in transito nel porto di Ancona, i funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli ed i finanzieri del Comando provinciale di Ancona hanno fermato il conducente di una autovettura appena sbarcata da una motonave proveniente dalla Grecia e dal meticoloso controllo del mezzo hanno rinvenuto circa 30.000 Euro di denaro contante che era stato abilmente occultato all’interno del bagagliaio dell’auto.
Il possesso di tale somma non era stato dichiarato dal conducente in ingresso sul territorio nazionale in violazione della vigente normativa valutaria.
Uno dei settori costantemente sotto controllo ai fini del contrasto agli illeciti di carattere finanziario, quali il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo, è il trasporto di valuta al seguito dei passeggeri che, come stabilisce l’articolo 3 del decreto legislativo n.195 del 2008, non deve superare il limite dei 10.000 Euro; in caso contrario, il passeggero che entra o esce dal territorio nazionale con una somma di denaro superiore è tenuto a dichiararlo alla dogana.
Il soggetto fermato all’atto del controllo riferiva di avere al seguito circa 2000 Euro. I finanzieri e i funzionari operanti, non ritenendo attendibili le risposte fornite alle rituali domande rivoltegli, insospettiti dal suo atteggiamento, hanno deciso di effettuare un controllo più accurato del mezzo.
Grazie all’intuito e all’esperienza maturata nel settore, i funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli e le "Fiamme Gialle" sono riusciti a scovare il denaro che il soggetto controllato aveva meticolosamente occultato all’interno del vano riservato alla ruota di scorta nel bagagliaio dell’autovettura.
È scattata, dunque, la sanzione immediata che prevede l’oblazione per un importo del 15% sull’eccedenza oltre la soglia ammessa, in questo caso circa 3000 Euro.
La collaborazione e l’efficace sinergia all’interno del porto dorico, strategico in quanto al centro dell’Adriatico e crocevia di intensi flussi commerciali e passeggeri, tra l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli e la Guardia di Finanza, consente quotidianamente di ostacolare la movimentazione di proventi di attività illecite pregiudizievoli del sistema finanziario e di uno sviluppo economico sano e sostenibile.