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Porto di Livorno. GdF-Adm: sequestrati 180 chili di cocaina

Lo stupefacente diviso in 152 panetti proveniva dal Sud America

Questo è l’esito di approfonditi controlli congiunti, diretti dalla Procura di Livorno ed effettuati negli ultimi mesi presso il porto labronico, dai funzionari del locale Reparto antifrode dell’Ufficio delle Dogane e dai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Livorno. Cocaina purissima che i narcos erano riusciti a far arrivare in Italia all’interno di un container frigo carico di banane, partito un mese prima da un porto sud-americano.

Per cercare di ingannare le attività ispettive, gli oltre 150 panetti di cocaina erano stati nascosti nella struttura interna del contenitore che trasportava il carico di banane dal Sud America. L’ingegnoso sistema di occultamento è stato scoperto grazie agli strumenti tecnologici messi in campo dall’Agenzia delle Dogane, all’esperienza ed alla meticolosità degli approfondimenti svolti dalle "Fiamme Gialle" e dai doganieri, supportati anche dalle unità cinofile della Guardia di Finanza.

Il complessivo sequestro operato segna un ulteriore tassello a favore della lotta al narcotraffico sul territorio nazionale ed è il risultato di una quotidiana e metodica attività di controllo “sul campo”, svolta diuturnamente sul traffico-passeggeri, veicoli e merci del porto di Livorno. 

Gli elementi di rischio valutati hanno trovato conferma con la minuziosa ispezione del container: la sostanza stupefacente era divisa in ben 152 panetti imballati mediante nastro isolante ed inseriti in fondo al contenitore, dietro tonnellate di banane, ma gli escamotage utilizzati dai “signori della droga” non sono bastati a non fare individuare l’ingente carico di droga. 

 Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio della locale Agenzia delle Dogane, su disposizione della Procura della Repubblica, è stato distrutto presso l’inceneritore e così strappato alle piazze di spaccio ove avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 50 milioni di Euro. 

Le attività, effettuate in stretta sinergia operativa tra "Fiamme Gialle" ed Adm, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno.

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