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Scioperi in Francia: giovedì nero per il trasporto ferroviario

Di nuovo in piazza contro i tagli al bilancio, il dumping sociale e l'austerità

Giovedì di scioperi e proteste in Francia: dopo le manifestazioni dello scorso 10 settembre, i francesi tornano oggi in piazza soprattutto contro i tagli al bilancio proposti dall'ex presidente Francois Bayrou e non ancora esclusi dal suo sostituto Sebastien Lecornu. Si ferma il settore dei trasporti, insieme a quello dell'istruzione, farmaceutico e dell'energia. 

In ambito ferroviario hanno aderito allo sciopero i sindacati Cgt-Cheminots, Unsa Ferraigne, Sud-Rail e Cfdt-Cheminots, che hanno chiesto di "di porre fine alle gare d'appalto e al dumping sociale". "Combattere l'austerità" è invece il motivo che nel settore aereo spinge il sindacato Fo-Air France ad incrociare le braccia. 

Sono state segnalate circa 230 manifestazioni in tutto il Paese; le autorità stimano un'affluenza di 800.000 persone, quattro volte in più rispetto alle manifestazioni di mercoledì scorso. Secondo il ministro dei trasporti uscente Philippe Tabarot la rete regolare della Sncf, Intercités, subirà "notevoli disagi", con servizio dimezzato. Saranno in funzione nove treni ad alta velocità Tgv su dieci, circa tre su cinque convogli regionali Ter. Difficoltà anche per chi viaggia verso l'Italia. A Parigi solo le linee della metropolitana totalmente automatizzate saranno in operative durante tutta giornata, mentre le altre solo nelle ore di punta. Interruzioni anche per gli autobus e il servizio tramviario, ad esempio presso l'aeroporto di Nizza. I collegamenti aerei invece non dovrebbero vedere cancellazioni, ma potrebbero subire alcuni ritardi. Le interruzioni dei mezzi hanno avuto come conseguenza un maggiore afflusso di auto: circa alle 8 di stamattina rallentato il traffico soprattutto sulle autostrade francesi A57 e A50. 

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