Il traffico marittimo attraverso il Canale di Suez dovrebbe riprendersi gradualmente nel 2025, secondo il presidente dell’Autorità del Canale, Osama Rabie, citato da FreightWaves.
Nel 2024, gli attacchi dei ribelli Houthi a navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden avevano causato un crollo del traffico fino al 60%, con molte compagnie che hanno dirottato le rotte via Capo di Buona Speranza, allungando i tempi di consegna fino a due settimane.
I ricavi del canale sono scesi a circa 6-7 miliardi di dollari, rispetto al record di 10,25 miliardi del 2023. La crisi ha avuto un forte impatto sull’Egitto, dove il canale rappresenta il 15% delle entrate in valuta estera e il 10% del PIL.
La situazione potrebbe migliorare grazie a un ipotetico cessate il fuoco tra Israele e Hamas, che ha portato gli Houthi ad annunciare la fine degli attacchi alle navi occidentali. Anche la compagnia danese Maersk sta valutando un possibile ritorno alla rotta di Suez.
Attualmente, solo 32 navi al giorno attraversano il canale, rispetto alle 75 di prima del conflitto. Le superpetroliere, in particolare, evitano quasi del tutto il passaggio.
Intanto, la Cina ha testato con successo una rotta trans-artica, potenzialmente in grado di ridurre fino a 18 giorni i tempi di viaggio rispetto alle rotte tradizionali.