Nella notte un attacco attribuito alle forze armate dell'Ucraina ha colpito il terminal petrolifero di Tuapse sul Mar Nero, uno dei principali nodi di esportazione dei prodotti raffinati russi. Le autorità della regione di Krasnodar segnalano danni alle infrastrutture del terminal e ad una petroliera ormeggiata: rottami di uno dei droni caduti hanno provocato un incendio a bordo e lesionato la sovrastruttura del ponte. Non sono stati riportati feriti. Il terminal di Tuapse, situato a circa 8 km dal porto omonimo, gestisce i flussi di prodotto della raffineria locale e delle raffinerie del gruppo Samara di Rosneft; secondo stime "Reuters" ha movimentato 7,1 milioni di tonnellate nei primi nove mesi dell'anno. Fonti locali e canali "Telegram" filorussi indicano che si sono sviluppati almeno tre focolai: due nell'area dei pontili in acque profonde del RN‑Marine Terminal Tuapse LLC ed uno presso il caricatore vicino al frangiflutti meridionale. È segnalato inoltre un possibile incendio al molo per il carico secco nella parte nord‑occidentale della baia. Le autorità locali, riprese da "Ria Novosti", parlano anche di due imbarcazioni mercantili straniere danneggiate, senza fornire dettagli sulle nazionalità o sull'entità dei danni.
Contemporaneamente è stato lanciato un massiccio attacco con droni contro un complesso elettrico nella regione di Luhansk, sotto controllo russo: Leonid Pasechnik, a capo dell'autoproclamata repubblica, ha denunciato colpi a sottostazioni in quattro municipalità con conseguenti interruzioni di fornitura elettrica. Il ministero della difesa di Mosca ha reso noto che i sistemi antiaerei hanno intercettato e distrutto 164 droni ucraini durante la notte, di cui 39 sorvolavano il Mar Nero e 32 la regione di Krasnodar. Le verifiche sulle conseguenze operative per la logistica marittima e l'approvvigionamento energetico sono in corso.