La lobby degli stabilimenti balneari vince ancora. Non sembra ci sia niente da fare. Il Ddl Concorrenza, ancora una volta, è stato stoppato e adesso, come mette in risalto un articolo de Ilfattoquotidiano.it, rischia di trasformarsi in farsa. Se la quaestio delle concessioni idroelettriche, altro tema spinosissimo fino a pochi giorni fa (Slitta il Ddl concorrenza per colpa dell'idroelettrico) sembra risolta con l'entrata in campo del golden power (l'istituto legislativo che conferisce al Governo la facoltà di porre condizioni o veti in caso di tentativi di acquisto su certe aziende) ecco che, invece, la riforma delle concessioni balneari rimane in bilico.
Come anticipato da Repubblica, i relatori del provvedimento Paolo Ripamonti (Lega) e Stefano Collina (Pd) hanno messo a punto una proposta di compromesso in base alla quale le gare per il rinnovo delle concessioni, che in base alla sentenza del Consiglio di Stato di novembre 2021 vanno avviate entro la fine dell'anno prossimo, potranno slittare di cinque anni per tutte le aree non "libere e concedibili" ma già assegnate a un concessionario. La Lega, inoltre, mette sul piatto anche un diritto di prelazione e il "golden power per le spiagge", con Matteo Salvini che rivendica: "tuteliamo coloro che da decenni si sacrificano gestendo gli stabilimenti balneari".
Non ci sta il Movimento 5 Stelle che grida allo scandalo sottolineando che un nuovo rinvio del Ddl Concorrenza significherebbe, per gli imprenditori balneari, "ancora anni di incertezze, ricorsi e danni economici" e che prevedere il golden power "significa banalizzare il concetto di sicurezza nazionale, che sarebbe soltanto un paravento per le lobby che da decenni bloccano le riforme".
Alla fine, però, l’esame del Ddl in aula slitta ancora: l’obiettivo, sembra, rimane quello "di andare a gara" ma i tempi non si conoscono ancora. In previsione c'è la mappatura delle spiagge, cosa che attiverebbe di fatto una proroga automatica anche se secondo il Governo le richieste dei relatori sono "già in parte superate": in questo caso si potrebbe approvare il ddl in tempi brevi.
Che i tempi si abbrevino il più possibile è la speranza del co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, secondo cui l’emendamento della Lega non solo "schiaffeggia la sentenza del Consiglio di Stato" ma è "un vero e proprio golpe contro le spiagge italiane: autorizza la cementificazione delle nostre coste prevedendo la messa a bando delle ultime spiagge rimaste libere nel nostro Paese mentre per gli stabilimenti balneari le gare sono state prorogate per altri 5 anni. Questa maggioranza e questo governo sono nemici dell’ambiente e dell’interesse pubblico, hanno intrapreso un vero e proprio assalto del cemento guidato dalla Lega".