Le marinerie del mare Adriatico sono in sciopero dal 23 maggio. Nelle scorse ore i pescatori hanno impedito agli autotrasportatori di scaricare il pescato proveniente dall’estero. A causare la protesta sono l'aumento delle spese e gli scarsi ricavi, con il prezzo del gasolio che è quasi triplicato. Ciò rende insostenibile le uscite in barca per le attività di pesca. La situazione è determinata dalla guerra in Ucraina, che ha determinato un aumento generalizzato del costo dell'energia.
"C’è comunque chi pesca con le nasse o le retine. Nocchie, sogliole e sardoni si trovano sempre. All’estero ci si rivolge quando il nostro mercato è poco fornito. Siamo costretti a comprare il pesce non italiano. Io comunque ho chi mi fornisce. Ma una cosa voglio dirla: mi salva lo stoccafisso", racconta il proprietario della trattoria "La Moretta", Corrado Bilò, ai giornalisti de "Il Resto del carlino", confidando che i suoi acquisti li fa affidandosi proprio alla piccola marineria locale.