Al via oggi il voto dell’Europarlamento sul Green Deal, il pacchetto della Commissione europea in difesa dell’ambiente, che prevede tra l'altro lo stop alle automobili alimentate con diesel e benzina a partire dal 2035. Una dead line che però ha creato numerose divisioni all'interno della stessa maggioranza nell'emiciclo. I popolari (Ppe) sono pronti a correggere il testo, i socialisti (Pse) lo difendono in parte, i Verdi lo sposano in toto.
"Non incatenate un’intera industria al passato, aiutate l’industria europea a costruire nuove, entusiasmanti e accessibili auto elettriche", ha detto nelle scorse ore il vicepresidente della Commissione europea, il socialista olandese Frans Timmermans. Gli ha ribattuto il socialista tedesco Manfred Weber: "L’Unione europea è leader nel mondo per l’industria automobilistica, dobbiamo affrontare la transizione senza perdere competitività".
La Commissione europea prevede di introdurre il divieto di vendere vetture a combustione termica a partire dal 2035. L'obiettivo è quello di ridurre del 55% le emissioni di Co2 entro il 2030 per poi azzerarle nel 2050. Il Ppe vorrebbe cambiare l’obiettivo del 2035 e introdurre le quote: 90% di vetture a batteria e 10% con alimentate a benzina e gasolio.