La nascita nei giorni scorsi di Nomisma Mare, il centro studi e ricerche dedicato all'analisi delle attività economiche legate al mare, è un segnale che nei settori marittimo e portuale gli esperti scrutano con ottimismo delle possibilità concrete circa lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica. "Misure come l’elettrificazione dei porti e il passaggio alla propulsione navale con il gas naturale liquefatto sono un aiuto concreto all’ambiente e alla salute umana. È un fatto molto positivo per la salute delle persone sulle navi e nelle città portuali", ha dichiarato il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, al sito informativo di settore "Shipmag".
"Le navi -ha aggiunto- che nei motori bruciano gasolio pesante o olio combustibile emettono, oltre ad altre sostanze inquinanti, anche molte polveri sottili nocive. Se invece nei porti vengono alimentate con l’energia prodotta altrove questo è un vantaggio per la salute nelle città, insomma a livello locale, anche se per l’ambiente globale può non esserci un reale beneficio".
Meno fiducia sulle navi elettriche o a idrogeno. "Le batterie elettriche necessarie sarebbero così grandi e pesanti da affondare le navi, in senso letterale. Sono molto scettico pure riguardo all’idrogeno, per ragioni di costo, di dimensione e di peso delle attrezzature richieste. Il fatto è che gli idrocarburi sono la fonte con la più alta intensità energetica, cioè con il rapporto più alto fra produzione di energia e peso, e questo resta vero anche oggi per le navi, come per le auto e gli aerei".