Sono più di 300 i taxi in corteo dall'Aeroporto di Genova al centro cittadino. La manifestazione rientra nelle proteste che hanno portato i taxisti a indire 48 ore di sciopero a partire da ieri. Continua, dunque, per il secondo giorno consecutivo la protesta contro il Ddl Concorrenza e la deregolamentazione del settore.
A Genova le auto raggiungeranno Piazzale Kennedy e da qui proseguiranno a verso la centrale Piazza De Ferrari. Inevitabili i disagi al traffico cittadino, in particolare nel Ponente e nella zona di Lungomare Canepa e sulla sopraelevata. Confermata l'astensione pressoché totale degli 869 tassisti genovesi, restano garantiti i servizi essenziali per disabili, anziani e malati.
"L'intera categoria -spiega il Coordinamento sindacale Taxi Genova- si unisce compatta in difesa del servizio pubblico, messo a rischio dalla liberalizzazione del settore e dall'ingresso incontrollato di multinazionali e piattaforme governate da algoritmi e speculazioni finanziarie". "La richiesta di stralcio dell'articolo 10 dal Ddl Concorrenza -sottolineano i taxisti- va non solo nella direzione di tutelare gli oltre 40 mila lavoratori del comparto a livello nazionale: 869 solo a Genova, 734 dei quali soci della Cooperativa Radio Taxi Genova. la protesta va anche nella direzione di continuare a garantire ai consumatori tariffe certe, visibili e controllate, proteggendoli da imprevedibili aumenti di prezzi, variabili a seconda delle condizioni meteorologiche, della richiesta di corse e delle logiche di business".
Ieri si sono vissuti momenti di tensioni a Roma. Per qualche minuto i taxisti sono riusciti a irrompere nella piazza davanti a Palazzo Chigi, forzando i blocchi della polizia. Manifestanti arrivati da tutta Italia si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica e hanno poi sfilato per le vie del centro raggiungendo piazza Venezia in corteo. Giunti davanti a Palazzo Chigi, i tassisti sono riusciti a forzare i blocchi della polizia, che poi però è riuscita a bloccarli, facendoli arretrare sotto il porticato della Galleria Alberto Sordi. A quel punto i manifestanti hanno iniziato a lanciare fumogeni che hanno raggiunto piazza Colonna.
Anche a Milano c’è stata un’altissima adesione allo sciopero. “Da noi l’adesione è al 100%” spiega Alessandro Casotto, presidente del radiotaxi 028585 a cui aderiscono 1.700 tassisti: un discreto numero, visto che a Milano le licenze sono poco più di 4.800 e nell’area conurbata, ossia quella che comprende il bacino aeroportuale, arrivano a 5.300.
La protesta dei taxisti contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza arriva dopo il fallimento dell’ultimo tentativo di mediazione al ministero dei Trasporti: aderiscono alla mobilitazione la quasi totalità delle sigle sindacali. Dopo la fumata nera del 27 giugno, il viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, su delega del Governo, aveva nuovamente convocato i sindacati. Il nuovo confronto, però, spiegano i rappresentanti della categoria, non ha avuto esito positivo “perché l’articolo 10 del ddl concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali".
Siamo sempre più convinti -sottolineano i sindacati-, che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un ddl concorrenza, ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati”.