La casa automobilistica statunitense Ford si ritira dal mercato indiano e il Gruppo locale Tata Motors si fa carico dei 4000 dipendenti che rischiavano di perdere il posto di lavoro. La decisione dell'azienda con base a Detroit arriva dopo avere totalizzato una perdita finanziaria pari a 2 miliardi di dollari in 10 anni. Segnale che dimostra quanto il mercato locale sia ostico per i produttori stranieri del settore automotive.
L'accordo tra Ford e il Gruppo Tata è "una pietra miliare nel nostro processo di ristrutturazione" ha dichiarato in questi giorni il direttore esecutivo della casa automobilistica americana, Steve Armstrong. La divisione auto del conglomerato indiano acquisirà il mega stabilimento a Sanand, nello stato del Gujarat. L’accordo tra le due aziende ha un valore di 91,5 milioni di dollari per la cessione di terreni, stabilimenti, macchinari e personale.
L'annuncio della chiusura delle fabbriche indiane era stato ufficializzato lo scorso autunno, sottolineando fin da subito che non avrebbe potuto più garantire ai dipendenti il mantenimento del posto di lavoro. Nelle prossime settimane tutti i dipendenti "idonei" di Ford passeranno all'azienda Tata Passenger Electric Mobility, socio della casa automobilistica britannica Jaguar Land Rover.