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Uiltrasporti: anche in Liguria aggressioni sui mezzi pubblici

Occorre più sicurezza, fondi e leggi chiare; tavolo e sciopero

La campagna nazionale Uil "Zero Morti sul lavoro" ci porta in questi giorni a supportare ancor di più il nostro impegno per la sicurezza degli autoferrotranvieri che è anche la battaglia di ogni cittadino. Negli ultimi anni, a causa del Covid, le presenze a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale sono diminuite del 20%. La popolazione comincia a considerare il mezzo pubblico un trasporto non sicuro anche per gli episodi di violenza ed aggressione che si sono verificati per la presenza di una certa microcriminalità a bordo dei bus. Le aggressioni sui mezzi pubblici danneggiano la salute psicofisica degli operatori a bordo, avvelenano il clima sociale e minacciano la tenuta delle aziende che, secondo Uil Liguria ed Uiltrasporti Liguria, dovrebbero costituirsi parte civile come già avviene in alcune aziende come, ad esempio, Amt. 

Per la sicurezza il 16 settembre si agirà sindacalmente con uno sciopero unitario. In causa saranno chiamate politica ed istituzioni che dovranno dimostrare di essere responsabili dell’andamento sociale del fenomeno perché, ormai, le aggressioni sono diventate un problema di ordine pubblico che dai mezzi si è trasferito nei quartieri delle nostre città. In questi anni di crisi le aziende del trasporto pubblico locale, ad esempio, hanno fatto il possibile per mettere in sicurezza il personale viaggiante dotando i mezzi di videosorveglianza ma occorre ancora attingere dal fondo Tpl che deve essere adeguato poiché, ad oggi, risulta insufficiente per fare operazioni ordinarie e straordinarie. Occorrono nuove risorse per investire sulla sicurezza delle città e dei lavoratori. 

"Oggi ci aspettiamo che a fare il grande passo siano le istituzioni che devono incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, non il contrario –spiegano Fabio Servidei, segretario confederale regionale Uil Liguria e Giuseppe Gulli, segretario organizzativo Uiltrasporti Liguria-. Riprendiamoci le nostre città a partire dagli accordi che si possono stipulare con le prefetture e con gli enti di riferimento sul territorio. Occorrono norme generali, ad esempio un Daspo, ma ad oggi non si è registrato alcun intervento a tutela del personale da parte del legislatore con specifici provvedimenti indirizzati a prevenire e scoraggiare le aggressioni al personale dei mezzi pubblici. Se occorre mettere mano all’ordine pubblico con il poliziotto di quartiere, è tempo di agire ma in maniera coordinata e definitiva”.

Venerdì 16 settembre saremo tutti accanto alle lavoratrici ed ai lavoratori del trasporto pubblico locale per sostenere la battaglia di civiltà intrapresa da Uil: Zero morti sul lavoro".

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