La casa automobilistica tedesca Volkswagen deve affrontare una class action dopo che un tribunale distrettuale di Tel Aviv, in Israele, si è pronunciato a favore di alcuni clienti che hanno chiesto un risarcimento economico per una frode sulle emissioni diesel. I giudici hanno infatti giudicato pertinente l'accusa secondo cui i consumatori sono stati esposti a livelli di inquinamento più elevati.
La sentenza del tribunale israeliano non ha parlato in modo diretto dei danni. Uno degli avvocati che ha intentato la causa ha affermato che stanno ancora calcolando il numero di proprietari di auto coinvolti. Il caso israeliano rientra nel quadro della maxi frode del 2015, che ha coinvolto il costruttore tedesco a livello globale.
Volkswagen ha affermato che ad oggi sono state circa 11 milioni le auto in tutto il mondo dotate del software che taroccava i test sulle emissioni diesel (ossido di azoto). Finora il costruttore ha speso più di 32 miliardi di Euro in riparazioni di vetture, multe e spese legali; ed ha raggiunto accordi negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna.