Il nuovo Governo è al lavoro per la realizzazione del ponte di Messina. Si tratta di un'opera che alimenta il dibattito nell'opinione pubblica italiana. L'opera dovrebbe costare 3-4 miliardi di Euro, a cui si aggiungono le opere a terra. Secondo lo studio di fattibilità stilato da Prometeia insieme all'assessorato all'economia della Regione Siciliana, oggi l'amministrazione spende 6,5 miliardi di Euro per la mancanza di un collegamento con la terraferma. 

Il ponte sullo Stretto di Messina è "un'opera che sa coniugare lo sviluppo con la sostenibilità. Sicuramente permetterebbe non solo ai treni ad alta velocità di poter arrivare in Sicilia, collegando il Nord dell'Europa con la punta estrema dell'Europa del Mediterraneo, facilitandone la mobilità delle merci e delle persone, e quindi in termini lavorativi anche l'occupazione, ma anche allevierebbe quel danno ambientale causato dal traffico di navi che sta sullo Stretto", spiega il presidente nazionale di FareAmbiente, Vincenzo Pepe. 

"Ci auguriamo che il ministro delle Infrastrutture -conclude Pepe- mostri determinazione nel portare avanti questo progetto e far sì che questo Paese sia moderno e non vittima di quell'ambientalismo fondamentalista dei no, che ha provocato in questi anni un danno, non solo allo sviluppo sostenibile, ma anche un danno ambientale perché ogni fondamentalismo prima o poi nuoce alla causa. Sosterremo Salvini in tutte le azioni che porrà in essere per l'ammodernamento dell'Italia". 

Al momento i 5 milioni di abitanti della Regione Siciliana devono ancora attraversare lo Stretti in nave. Anni fa la realizzazione dell'infrastruttura era stata affidata all'azienda Impregilo (oggi We Build), ma l'allora presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, fece marcia indietro. Adesso il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), Matteo Salvini, potrebbe portare a termine l'opera, creando, secondo alcune stime, circa 120.000 posti di lavoro.