I produttori di batterie elettriche per automobili, basati negli Stati Uniti ed in Europa, stanno cercando di utilizzare nuovi materiali, come sodio e zolfo (più abbondanti ed economici), per sviluppare nuove batterie che potrebbero ridurre il dominio della produzione cinese, alleviando i disagi legati ai colli di bottiglia nella fornitura di componenti per veicoli elettrici.
"Dipendiamo ancora da una catena di approvvigionamento di materiali cinese. Se guardi alle implicazioni geopolitiche globali questa è una sfida per la sicurezza energetica, economica e nazionale", hanno spiegato i manager dell'azienda britannica Faradion, un'impresa che sviluppa batterie agli ioni di sodio, sovvenzionata dal governo di Londra prima di essere venduta ad un conglomerato indiano.
Oggi infatti i veicoli elettrici funzionano con batterie realizzate per lo più con litio, cobalto, manganese e nichel di alta qualità, i cui prezzi sono aumentati vertiginosamente. Pertanto, i produttori occidentali scommettono su celle agli ioni di sodio o litio-zolfo, che potrebbero essere fino a due terzi più economiche delle batterie odierne. Anche se la Cina domina la produzione, i colossi asiatici già guardano al futuro: dalla cinese Catl alla coreana Lg Energy.