Nell’ambito della Provincia di Bolzano esistono vari impianti di cogenerazione che producono energia elettrica ed utilizzano il calore che viene prodotto. Tali impianti risultano diffusi soprattutto nel settore alberghiero, negli impianti sciistici di risalita e tra le imprese artigianali ed industriali di piccole dimensioni.
Nati circa due decenni fa erano stati concepiti per l’alimentazione ad olio vegetale, principalmente olio di colza o di palma, che in quel periodo beneficiavano di un mercato notevolmente favorevole e godevano di incentivi pubblici.
Ultimamente, a seguito dell’evoluzione del mercato con continui aumenti di prezzo della materia prima proveniente in gran parte dalle zone asiatiche e dall’America centrale, nonché del protrarsi della guerra in Ucraina, la gestione degli impianti di cogenerazione era diventata antieconomica. Di conseguenza diversi gestori avevano interrotto la produzione di energia elettrica e calore, non immettendo più energia elettrica da fonte rinnovabile in rete, utilizzando in alternativa l’energia acquistata sul libero mercato ai prezzi stabiliti dai grossisti e producendo il calore necessario al processo produttivo da combustibili fossili tradizionali.
A causa dei recenti aumenti dell’energia elettrica, molti titolari degli impianti di cogenerazione hanno preso in considerazione la possibilità di riattivare gli impianti non più in funzione mediante utilizzo di altra fonte energetica, richiedendo in tal senso supporto agli uffici pubblici competenti per i necessari adempimenti tecnici-amministrativi.
Gli interventi tecnici dei funzionari Adm (Agenzia accise, dogane e monopoli) dell’Ufficio delle dogane di Bolzano, nonché il rilascio del provvedimento autorizzativo per il deposito e lo stoccaggio di oli minerali da parte della Provincia autonoma di Bolzano, hanno permesso la riattivazione di tali impianti, precedentemente alimentati con olio vegetale, mediante utilizzo di gasolio.
La sinergia tra Adm e la Provincia autonoma di Bolzano ha favorito la ripresa delle attività economiche, consentendo agli operatori locali del settore la mitigazione del “caro bollette” in un momento di forte crisi energetica ed in prossimità della stagione invernale, nonché l’immissione in rete di energia elettrica prodotta in eccesso a costo calmierato.